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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 29 ottobre 2018

Error Lutheri 'n historia/ L'errore di Lutero nella storia

Raggia...patri Luther mittìu...
doctor ca si cridìu...ma orbu...
fu 'n viritati...comu vuci di Diu...
accussì 'ntî li sò palori...
ca porta ecclesiae mustrau.

Pirchì Sancti Petri lignu minazzau...
et Arminius iddu divintau...
accussì 'nu novu Niruni...
cuntru Davidem regem et Christum...
et di focu fu 'nu calancuni.

Italiano:

Rabbia...padre Lutero mise...
dottore che si credette...ma orbo...
fu in verità...come voce d'Iddio...
così nelle sue parole...
che della chiesa la porta mostrò.
Perché di San Pietro il legno minò...
ed Arminio diventò egli...
così un nuovo Nerone...
contro Davide re e Cristo tornò...
e di fuoco fu un cavallone. 


Visto che il 31 ottobre si avvicina, ho scritto una poesia (in maccheronico-siciliano ed in italiano) dedicata a quello che fece Martin Lutero (10 novembre 1483-18 febbraio 1546).
Il 31 ottobre 1517, Lutero affisse alla porta della chiesa del Castello di Wittenberg le sue famose 95 tesi, con cui attaccò la Chiesa cattolica in tutto e per tutto.
Ora, la Chiesa cattolica di allora aveva bisogno di una riforma.
Basti pensare alla latitanza dei vescovi, i quali occupavano più di una sede, acquistando più rendite.
Un caso fu quello del vescovo Franz von Waldeck (1491-15 luglio 1555) che fu vescovo di Münster, di Osnabruck e di Minden, che ebbe la fama di corrotto e che aderì proprio al luteranesimo non per una questione religiosa ma per potere legalizzare la sua relazione con una donna di nome Anna Pohlmann  trasformare le sedi episcopali in un ducato ereditario per la sua progenie.
Questa situazione fu risolta con il Concilio di Trento (1545-1563), che obbligò i vescovi a restare nelle sedi a loro assegnate.
Tuttavia, Lutero commise due gravi errori.
Il primo fu di ordine dogmatico.
Egli pretese di riformare la Chiesa distruggendone la tradizione.
Grandi santi riformatori, come San Francesco d'Assisi, non fecero così.
Quello che fece Lutero seminò discordia nella cristianità.
Il secondo fu di ordine culturale e politico.
Egli aizzò i nobili tedeschi e li istigò al nazionalismo, dando inizio a quel "cammino" che poi portò al nazismo.
Ricordo (tra le altre cose) che Lutero predicò anche contro gli ebrei.
Lutero fu un figlio del suo tempo e del suo Paese di quegli anni.
Egli nacque e visse in quella Germania profonda e chiusa di fronte alle novità dell'Umanesimo.
La religiosità in cui egli crebbe fu un cattolicesimo duro ed incline a credere alle streghe e a forme di superstizione.
Quindi, il suo contesto fu ben lontano da quello dei grandi umanisti (anche cattolici) dell'Italia. 
Dunque, non fu tutta colpa sua.
In questa poesia (e nell'articolo ad essa correlato) non si parla della buonafede o della malafede di Lutero ma degli effetti di ciò che egli fece.
Egli denunciò dei problemi dentro la Chiesa ma (dal punto di vista di noi cattolici) non diede una giusta risposta ad  essi.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".