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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 28 ottobre 2018

XXXI Domenica del Tempo Ordinario

Queste saranno le letture della santa messa di domenica 3 novembre:
Dal libro del Deuteronòmio, capitolo 6, versetti 2-6.

Mosè parlò al popolo dicendo:
«Temi il Signore, tuo Dio, osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così si prolunghino i tuoi giorni.
Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto.
Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Tu amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze.
Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore».

Parola di Dio.


Salmo responsoriale. Salmo 17.

Ritornello: Ti amo, Signore, mia forza.
Ti amo, Signore, mia forza,
Signore, mia roccia,
mia fortezza, mio liberatore.

Mio Dio, mia rupe, in cui mi rifugio;
mio scudo, mia potente salvezza e mio baluardo.
Invoco il Signore, degno di lode,
e sarò salvato dai miei nemici.

Viva il Signore e benedetta la mia roccia,
sia esaltato il Dio della mia salvezza.
Egli concede al suo re grandi vittorie,
si mostra fedele al suo consacrato.

Dalla lettera agli Ebrei, capitolo 7, versetti 23-38.

Fratelli, [nella prima alleanza] in gran numero sono diventati sacerdoti, perché la morte impediva loro di durare a lungo. Cristo invece, poiché resta per sempre, possiede un sacerdozio che non tramonta. Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio: egli infatti è sempre vivo per intercedere a loro favore.
Questo era il sommo sacerdote che ci occorreva: santo, innocente, senza macchia, separato dai peccatori ed elevato sopra i cieli. Egli non ha bisogno, come i sommi sacerdoti, di offrire sacrifici ogni giorno, prima per i propri peccati e poi per quelli del popolo: lo ha fatto una volta per tutte, offrendo se stesso.
La Legge infatti costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a debolezza; ma la parola del giuramento, posteriore alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio, reso perfetto per sempre.

Parola di Dio.

+ Dal Vangelo secondo Marco, capitolo 12, versetti 28-34.
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Parola del Signore.

Amare Dio, può sembrare facile ma non lo è.
Infatti, amare Dio significa seguirne i comandamenti e sappiamo tutti che l'arbitrio umano (spesso e volentieri) prevale e fa sviare le persone.
Amare Dio costa anche delle fatiche, proprio perché talvolta ci si deve scontrare con il proprio arbitrio.
L'amore per il prossimo è parte dell'amore per Dio.
Anche amare il prossimo non è facile, specie se quest'ultimo ci ha fatto dei torti.
Però, nell'amore per Dio e per il prossimo si riassume tutta la Legge.
I primi tre comandamenti, riassumono l'amore per Dio.
Infatti, amare Dio significa non scegliere altri idoli, non bestemmiare e non rendergli grazia e santificare le feste a lui legate.
Gli altri comandamenti riassumono l'amore per il prossimo.
Infatti, onorare i genitori, non uccidere, non scandalizzare gli altri con atti impuri, non rubare, non mentire contro il proprio prossimo, non desiderare la donna d'altri e non desiderare la roba d'altri sintetizzano quello che è l'amore per il prossimo.
Dunque, questa è la strada per amare Dio ed il prossimo.
In un mondo come il nostro, in cui prevalgono certe "mode", fare tutto ciò è difficile.

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