Papa Cilistinu V 'mpriggiunatu/ Papa Celestino V imprigionato

Pì iddu stissu...forsi...et pì l'Ecclesia...
et pì lu sò putiri...quannu Bunifaziu Papa...
divintau Cajetani...puru si riunziau,
comu Cilistinu Papa, da Morrone Petru...fici...
lu pridicissuri 'ncarzirari 'n Fumuni!
Ma cum iddu Cristu stesi...di cunsulaturi...
cà di luci 'na cruci 'ntâ priggiuni fu...
et comu 'na vurpi cà 'nchianau...pì prufizzia...
comu 'nu cani l'autru murìu...cum unu tumpuluni...
d'obedientia accussì 'n largasia!

Italiano:

Per egli stesso...forse...e per la Chiesa...
e per il suo potere...quando Bonifacio Papa...
diventò Cajetani...pur se rinunziò...
come Celestino Papa, da Morrone Pietro...fece...
il predecessore incarcerare in Fumone!
Ma con egli Cristo stette...di consolatore...
che di luce una croce nella prigione fu...
e come una volpe che salì...per profezia...
come un cane l'altro morì...con un ceffone...
d'obbedienza così in abbondanza!


Il 13 dicembre 1294, Papa Celestino V (al secolo Pietro da Morrone, fra il 1209 ed il 1215-19 maggio 1296) abdicò.
Il suo pontificato iniziò il 29 agosto 1294.
Il 23 gennaio 1295, fu eletto Papa, con il nome di Bonifacio VIII, Benedetto Caetani (o Cajetani, 1230-11 ottobre 1303).
Questi fu molto controverso.
Secondo alcune cronache, egli avrebbe fatto i patti con il diavolo.
Comunque, il suo predecessore scelse di ritirarsi a vita privata.
Tuttavia, Papa Bonifacio VIII temette uno scisma e (ovviamente) di perdere il suo potere.
Così, decise di fare arrestare Pietro da Morrone e questi lo seppe.
Pietro da Morrone tentò di fuggire in Grecia, partendo da Vieste, in Puglia.
I soldati del Papa lo catturarono il 16 maggio 1295.
Pietro da Morrone cercò di farsi ascoltare da Papa Bonifacio VIII ma questi non volle sentire ragione.
Il Papa lo fece prigioniero e lo incarcerò al castello di Fumone, in Ciociaria.
Pietro da Morrone fece questa profezia a Papa Bonifacio VIII:

"Intrabis ut vulpes, regnabis ut leo, morieris ut canis".

In italiano, essa suona così:

"Otterrai il Papato come una volpe, regnerai come un leone, morirai come un cane". 

Queste parole furono vere.

Caetani aiutò Papa Celestino V a rinunciare al pontificato.

Quando divenne Papa, egli fece di tutto.

Fece cose buone, come indire il primo Giubileo nel 1300, ma fece anche tante altre cose controverse.

Ne seppe qualcosa anche Dante Alighieri (tra il 21 maggio ed il 21 giugno 1265-13 o 14 settembre 1321) che fu esiliato da Firenze, dopo che il Papa appoggiò i guelfi neri, contro quelli bianchi, tra i quali vi era lo stesso poeta.

Tuttavia, il Papa si scontrò con il re di Francia Filippo IV (detto Filippo il Bello 1268-29 novembre 1314) il quale nel settembre 1303 decise di fare un'azione di forza contro di lui, mandando ad Anagni (ove il Papa aveva una sua residenza e si trovava) Sciarra Colonna ed il suo luogotenente Guglielmo di Nogaret per catturarlo.

Secondo la tradizione, il Papa sarebbe stato schiaffeggiato.

Il popolo di Anagni liberò il Papa ma questi (già malato di gotta e di calcoli renali) ebbe un colpo apoplettico e morì.

Non resse l'umiliazione. 

Tra le accuse rivolte al Papa dal re di Francia vi fu quella di avere assassinato il suo predecessore, Papa Celestino V, Pietro da Morrone, che morì nel castello di Fumone il 19 maggio 1296.

Secondo le cronache, sulla porta della sua prigione sarebbe comparsa una croce luminosa, come segno di santità.

Effettivamente, egli fu canonizzato il 5 maggio 1313 da Papa Clemente V (1264-20 aprile 1314) su sollecitazione del re di Francia.

Questa vicenda fu molto importante, perché determinò quello che accadde dopo.
Questa mia poesia, scritta in maccheronico-siciliano e in italiano, ne parla.