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giovedì 17 agosto 2017

Barcellona, la nota di Giulio Meotti



Queste sono le parole di Giulio Meotti su Facebook:


"13 morti a Barcellona in una replica di Nizza. Nessuna motivazione strategica, la Spagna è un paese rannicchiato sotto le coperte, inesistente in campo militare e internazionale, fa notizia per il Pil, quattro dementi di Podemos e la proliferazione di micro diritti sociali. Semplicemente, l'Islam radicale ama uccidere "infedeli", specie sulla Ramblas. E poi funziona l'intimidazione. Fu una sequenza non male: bombe ad Atocha, elezioni, vittoria di Zapatero, ritiro dall'Iraq. Bisognava allora aver cominciato a capire che l'Occidente, questo qui, era spacciato".

Purtroppo, i morti nell'attentato di Barcellona non sono due ma tredici.
Concordo con Meotti su ogni punto, anche se faccio una precisazione.
La Spagna non è un Paese strategico ma c'è una questione storica.
La Spagna fu un possedimento islamico.
Dal 711 al 1492, la Spagna fu una parte dei possedimenti arabi, come lo fu la Sicilia.
Ora, in Spagna stanno avanzando dei movimenti che, per esempio, vogliono fare sì che sia aperta al culto islamico la cattedrale di Cordova, per il fatto che quest'ultima,  dal 785 al 1236, sia stata una moschea, senza tenere conto del fatto che prima della moschea ci sia stata un'altra chiesa.
Quindi, per i fanatici islamici, colpire la Spagna di oggi è un atto simbolico.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.