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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 22 agosto 2017

Quando l'insipienza è al governo

Io trovo insipiente la proposta del ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, di innalzare l'obbligo scolastico a 18 anni.
La trovo insipiente perché si è perso di vista il vero problema.
Infatti, io non sono contro l'innalzamento dell'obbligo a 18 anni in sé ma ritengo che prima di tutto la scuola debba essere seriamente riformata.
Per esempio, servono maggiori collegamenti tra scuola e mondo del lavoro, cosa che oggi non ci sono.
Si dovrebbero fare più stage e tirocini e si dovrebbe fare entrare il capitale privato nella scuola stessa.
Per esempio, o un'azienda potrebbe benissimo finanziare un progetto, che potrebbe essere di interesse anche per la medesima, o alcuni studenti ritenuti idonei ad entrare nei suoi organigrammi.
Oggi, tutto questo non c'è.
Non c'è collegamento tra istruzione e mondo del lavoro.
L'istruzione italiana di oggi produce tanti avvocati e gente di competenza umanistica e pochi dottori e uomini di scienza.
L'istruzione italiana di oggi produce gente che ha tanta teoria ma che nell'atto pratico non sa lavorare.
Inoltre, abbiamo delle scuole che sono fatiscenti.
Prima di innalzare l'obbligo scolastico a 18 anni, si dovrebbe cambiare la scuola.


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