Io penso che Papa Francesco abbia sbagliato a dirsi favorevole allo ius soli, quasi a volere dare indicazioni politiche riguardo a ciò.
Se io avessi di fronte Papa Francesco, gli direi in faccia: "Santità, lei ha sbagliato!".
Il Papa ha sbagliato perché il suo ruolo richiede prudenza.
Se egli avesse detto di essere caritatevoli verso gli altri, nessuno avrebbe detto nulla.
Un Papa che non parla di carità non farebbe la missione per cui egli è stato chiamato.
Il problema è che Papa Francesco è andato oltre.
Come riporta "Il Giornale", questa è una linea non proprio tradizionale quella seguita da Bergoglio: contano più i segni dei tempi, meno le consuetudini che rimandano alla prudenza e indicano una precisa geografia dei ruoli. Toccava ai vescovi, alle singole conferenze episcopali dei diversi Paesi elaborare strategie e risposte adatte alle questioni sul tappeto. Lui no, lui strappa e strappa ancora: rompe le etichette, rompe il protocollo, rompe la sintassi paludata delle allocuzioni.
E non rispetta nemmeno la grammatica delle buone maniere. Nel giugno 2013 la sua poltrona resta fragorosamente vuota in occasione di un concerto in Vaticano. Molti si chiedono perché Francesco abbia saltato l'appuntamento, lui replica, gelido e ruvido: "Non sono un principe rinascimentale".
Ma questo è solo l'antipasto, Bergoglio accende i fuochi d'artificio nel febbraio del 2016, quando manda letteralmente alle ortiche tutta la sapiente arte della diplomazia che comunica con i silenzi, casomai con le virgole, con una parola in più sulla studiatissima bilancia del vocabolario. Di ritorno dal Messico, Francesco incenerisce Donald Trump in un momento decisivo della battaglia per la conquista della Casa Bianca: "Una persona che pensa solo a edificare muri e non ponti non è cristiana".
Ora, io non ce l'ho con Papa Francesco. Non sono come Antonio Socci che dice che Papa Francesco è illegittimo o abusivo. Non ho le prove di ciò e non ho neppure le competenze per mettere in dubbio la sua legittimità. Sono cattolico ed auguro ogni bene a lui.
Però, certe sue uscite mi lasciano molte perplessità.
Non ho condiviso la scelta della Santa Sede di riconoscere la Palestina, come non ho condiviso questa sua uscita a favore dello ius soli.
Oltretutto, lui giudica Trump piuttosto che la nostra politica.
Però, prima di parlare degli altri, Papa Francesco dovrebbe guardare in casa propria.
Lui vuole che l'Italia introduca lo ius soli?
Allora, lui per primo dovrebbe abolire il reato di clandestinità in Vaticano.
Vorrei ricordare che lo ius soli non porta certo la soluzione al problema del terrorismo.
I terroristi che hanno colpito in Francia e in Belgio erano cittadini francesi e belgi.
Inoltre, questa immigrazione smodata non è certo una risorsa, dato che tanti immigrati mandano i soldi che guadagnano nei Paesi d'origine.
Papa Francesco lasci perdere la politica.
Continui a parlare di Cristo, di carità, di difesa della vita e della famiglia e di lotta alla schiavitù ma lasci perdere la politica.
Con certe sue uscite, che sembrano dettate più dalle posizioni personali che non da ciò che il magistero della Chiesa richiede, rischia di creare divisioni tra noi cattolici e non solo.
Questo non è bene per la Chiesa.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Nessun commento:
Posta un commento