Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio di questo brano preso da "La crociata di Himmler - La spedizione nazista in Tibet nel 1938" di Christopher Hale:
«David Roberts rammenta che la spedizione alpinistica al Nanga Parbat del 1939 era stata preceduta da una spedizione antropologica voluta dal capo delle SS Heinrich Himmler. La spedizione che aveva lasciato l'Europa nel maggio 1938, era diretta dall'Hauptsturmführer delle SS dr. Ernst Schäfer ed era organizzata dall'istituto di studi ariani Deutsche Ahnenerbe (Eredità tedesca degli antenati), fondato nel 1935 dallo stesso Himmler. Dopo aver esplorato il Sikkim, il 19 gennaio 1939 i tedeschi erano riusciti a entrare nella «città proibita» di Lhasa, accolti dalle massime autorità tibetane. Al termine del soggiorno, con ingente materiale scientifico, il dr. Schäfer riportava in patria anche un accordo di amicizia tra Tibet e Terzo Reich. Ad accoglierli all'aeroporto di Monaco di Baviera ai primi d'agosto del 1939, andò Himmler in persona. «Alla fine di quello stesso agosto si concludeva anche la spedizione di ricognizione al Nanga Parbat guidata da Peter Aufschneiter di cui faceva parte Heinrich Harrer i quali, allo scoppio della guerra, rimasero prigionieri degli inglesi in India. Non sappiamo ancora quali relazioni esistessero tra le due spedizioni e quanto l'accordo sottoscritto da Schäfer possa aver favorito l'ospitalità e il lungo soggiorno tibetano di Harrer, ma secondo David Roberts è chiaro che entrambe le spedizioni facevano capo a Himmler...».
Avete capito?
Il nazismo speculò molto tra paganesimo germanico, marcionismo e dottrine orientali, tra le quali va annoverato il Buddismo.
Ricordo che il gerarca nazista Heinrich Himmler credeva di essere la reincarnazione di un re tedesco, precisamente del re dei Franchi orientali Enrico I (detto Enrico l'Uccellatore, 876-936).
Himmler fece fare delle spedizioni in Tibet, per il suo esoterismo.
I tibetani aiutarono i nazisti e diedero loro ospitalità.
Anche i tibetani hanno i loro altarini.
Nessuno è intonso da colpe.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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