"L'Inghilterra appare fottutamente imbevuta ormai del peggiore antisemitismo. Non solo il Labour di Jeremy Corbyn, l'antioccidentale, l'anticapitalista, l'antiamericano amico di Hamas e Hezbollah. Ieri una politica britannica, la parlamentare dei Lib-Dem e Baronessa Jenny Tonge, ha condiviso un post su Facebook che raffigura un ebreo con un naso di grandi dimensioni e la frase sulla "lobby ebraica". Tonge si è fatta fotografare con il leader di Hamas, Khaled Meshaal, che ha non pochi ebrei israeliani sulla coscienza (se ne ha una). Ma è la società inglese tutta a essere ormai un focolaio unico in Europa di odio antiebraico. Mentre legioni di terroristi palestinesi si facevano esplodere a Tel Aviv e Gerusalemme, il Guardian pubblicava un editoriale dal titolo: “Israele non ha diritto di esistere”. A condannare alla scomparsa Israele non era stato qualche neonazista, ma un rispettabile giornale dell’establishment della sinistra. Tom Paulin, un docente di letteratura all’Hertford College della Oxford University, ha detto che gli “ebrei di Brooklyn” che si sono insediati in Cisgiordania dovrebbero essere “accoppati”. Il diplomatico inglese Rowan Laxton è stato arrestato per aver gridato “fottuti israeliani, fottuti ebrei”. Poco prima di morire, lo scrittore inglese Iain Banks annunciò che i suoi romanzi non sarebbero mai più stati pubblicati in Israele. E' impossibile tenere una lista dei romanzieri, poeti e saggisti del Regno Unito che hanno preso posizione contro l’esistenza stessa di Israele. John Berger, vincitore di un Booker Prize, ha chiesto ai colleghi di rifiutare di pubblicare in Israele. In piena Intifada, nel 2002, la rivista inglese The Translator, diretta dall’accademica Mona Baker, decise di boicottare le istituzioni universitarie israeliane, e, pertanto, licenziò due studiosi israeliani, Gideon Toury e Miriam Shlesinger. Non si può provare una certa angoscia e disgusto nel vedere tutti questi inglesi bianchi, liberal, terzomondisti, che occupano cariche e cattedre, scandire così chiaramente il proprio odio per il popolo ebraico".
Meotti ha scritto codesta sua nota su Facebook.
Io l'ho presa perché l'ho reputata interessante.
Questi progressisti inglesi (e del resto d'Europa) si sono completamente piegati di fronte all'Islam.
In passato, essi erano coloro che sputavano veleno contro la Chiesa cattolica e che si sentivano "paladini della laicità".
Accusavano la Chiesa cattolica anche di cose che sono state ampiamente smentite.
Oggi, questi progressisti difendono l'Islam, una religione che pensano di conoscere ma che in realtà non conoscono, senza tenere conto dei suoi aspetti più controversi.
Questo è folle, com'è folle anche il fatto che questi progressisti abbiano sposato anche l'ideologia antisemita dell'Islam, in nome del loro terzomondismo e della loro ostilità nei confronti di Israele, che per essi è il frutto dell'"imperialismo americano".
Perciò, essi fanno una manifestazione di grande ipocrisia, quando piangono per gli ebrei morti nella Shoah.
L'odio verso lo Stato di Israele è antisemitismo.
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