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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 25 agosto 2017

Colloreto/ Colloreto




Da lu boscu...su 'nu munti 'nchianau...
accussì 'ntra Lucania et Kalavrìa...
da Roglianu frati Birnardu 'n devotio...
da Murenu nun luntanu...et cunventu fici pì l'alma pia...
et poscia ancora...dî francisi lu tintu travagghiu...
puru 'n ogni rumputu muru...
pì la Virgini Lauretana...certu 'n fidi sana...
dâ missa la vuci si senti...cum lu ventu et lu scuru.

Italiano:

Dal bosco...su un monte salì...
così tra Lucania e Calabria...
da Rogliano...frate Bernardo in devozione...
da Morano non lontano...e convento fece per l'anima pia...
e dopo ancora...dei francesi il malo lavoro...
pur in ogni rotto muro...
per la Vergine Lauretana...certo in fede sana...
della messa la voce si ode...con il vento e lo scuro.

La poesia da me scritta (in maccheronico siciliano e in italiano) parla di un posto che vorrei visitare.
Esso si trova in Calabria, nel nord della Provincia di Cosenza, vicino a Morano Calabro.
Quando vado in Sicilia, passo per questo posto.
L'Autostrada A2 Fisciano-Reggio Calabria vi passa sotto, con il tunnel omonimo.
Si tratta dei ruderi del monastero di Colloreto.

Questo luogo ebbe una storia importante.
Esso fu legato ad Erina Kastriota Skanderbeg, discendente del condottiero albanese Giorgio Kastriota Skanderbeg (1405-1468).
Erina Kastriota Skanderbeg era la moglie del Pietro Antonio Sanseverino (1551-1606).
Il monastero fu fondato dal frate agostiniano Bernardo da Rogliano (1519-12 gennaio 1602), il quale è oggi ricordato come beato.
La Congregazione degli Eremitani di Colloreto, riconosciuta ufficialmente nel 1604 divenne molto potente e facoltosa. Essa diede un grande impulso all'arte.
Tuttavia, col tempo questa congregazione venne soppressa: una prima volta nel 1751 e poi definitivamente nel 1809, con le leggi murattiane che prevedevano l'abolizione dei monasteri e di tutti gli altri ordini religiosi possidenti. In seguito a questi eventi, le prestigiose opere d'arte custodite nella Chiesa dei 'Colloretani', confluirono in paese, nelle chiese moranesi, dove a tutt'oggi si possono ancora ammirare.
Notate che nella versione in maccheronico siciliano il nome della Calabria è scritto in greco.

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