Ora, riporto il commento di Giulio Meotti su Facebook:
"Ecco, lo dico. Anche se molti si arrabbieranno. Dovremmo pretenderlo, schiumando un po' di rabbia e reclamando un po' di verità, anche quando fa male e ferisce. Dovremmo chiederlo ai media di mostrarlo questo bambino a terra ieri a Barcellona, disteso sull'asfalto, la gamba rotta, sotto l'auto dei terroristi. Ricorda un altro bambino, Aylan al Kurdi, stessa età, stessa posizione, ma diverso trattamento. Il bambino di Barcellona lo hanno già censurato tutti i media, tirato via dai nostri schermi e dalle prime pagine, nascosto al pubblico. I secondo è diventato virale, una icona. I resti sono tutti umani, i media no".
Aylan Kurdi è stato un bimbo curdo-siriano trovato morto sulla spiaggia di Bodrum, in Turchia, il 2 settembre 2015.
Aylan stava scappando dalla Siria.
Ora, io mi ricordo del piccolo Aylan, che è stato trasformato in una macabra icona per fare la pubblicità pro-accoglienza dei migranti.
Mi ricordo che questa pubblicità ha fatto effetto a tale punto da condizionare le elezioni in Canada, facendo vincere Justin Trudeau.
Invece, il piccolo rimasto ucciso a Barcellona non viene mostrato.
Anzi, si fa di tutto per censurarlo.
Perché si sta facendo questo.
Forse, il motivo sta nel fatto che si voglia nascondere una cosa che è sotto gli occhi di tutti: l'esistenza del terrorismo islamico.
Questa è la doppia morale dei buonisti.
Per loro, quel bimbo è una "pietra di scandalo", qualcosa che deve essere nascosto.
Infatti, egli è la testimonianza del fatto che la loro idea sia fallita.
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