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sabato 19 agosto 2017

UCOII, la parola ad Angelo Fazio



L'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha segnalato il sito dell'UCOII, l'Unione delle Comunità Islamiche Italiane e l'ha commentato così:
"Voi vi fidate di questi? Io proprio no!Anzi, vedo che, gironzolando online qua e la, si scoprono cose interessanti sulle organizzazioni islamiche che operano da noi.
Quando c'è un attentato, nei loro siti appaiono parole di condanna e regolarmente parole di miele sulla tolleranza e simili.
Ma sono parole sincere? No!
Anzi, osservando più in profondità si scopre che, dietro queste sigle, si celano realtà inquietanti.
Nel caso dell'UCOII, si sanno molte cose e affatto edificanti su questa organizzazione, che è la filiazione italiana della Fratellanza Musulmana.
Per esempio, nel 2007, il'allora segretario generale Roberto Hamza Piccardo scrisse qualcosa che suonava come una fatwa di condanna a morte verso gli apostati e il discorso non si ferma qua
.".

Ringrazio Angelo, il fratello, il cugino o il buon amico che tutti vorrebbero avere.
Di Angelo mi fido perché non è una persona che giudica per partito preso e perché ha fatto certi studi che gli danno le competenze.
Ha studiato anche presso la SIOI, la Società per l'Organizzazione Internazionale.
Ora, mi trovo d'accordo con le parole di Angelo.
L'Islam qui in Occidente deve smetterla con l'ambiguità.
Ergo, deve accettare le nostre leggi e la nostra cultura.
Quindi, deve isolare chi (per esempio) ritiene che il peccato sia un reato.
Per esempio, se io avessi un figlio ed egli mi dicesse di essere omosessuale, da cristiano cattolico praticante, io non lo condannerei, pur essendo contrario al matrimonio omosessuale.
Infatti, per noi cristiani deve essere condannato il peccato e non il peccatore.
Ora, per noi cristiani, l'omosessualità è un peccato ma nessuno di noi può giudicare il proprio prossimo.
Io sono eterosessuale ma ciò non mi rende migliore di chi è omosessuale, perché anche io posso peccare e posso commettere anche peccati più gravi.
Per questo, io non condannerei mio figlio e lo difenderei.
Cosa dovrebbe fare un musulmano il cui figlio dichiara di essere omosessuale, visto che mi risulta che nell'Islam tra peccato e reato (da condannare con la Sharia) non esiste una vera distinzione?
Su temi di questo tipo i musulmani debbono darci delle risposte e queste risposte debbono essere convincenti per noi e convinte e sincere da parte dei loro.
Sinceramente, certe dichiarazioni rilasciate da esponenti musulmani mi lasciano molto perplesso, per non dire che non mi convincono per niente.
I musulmani che stanno tra noi debbono scegliere tra la Sharia e lo stare nella nostra società rispettando le nostre leggi.
Se scegliessero la Sharia ci sarebbero dei problemi.


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