Abbazia di Santa Maria di Lucedio |
babba et disgraziata, pì sò vanitati,
di chiamari...di Lucedio 'na fimmina...
tintu lu tintaturi Satan...et malidittu...
cà 'n ogni frati et soru lu mali mittìu!
Et priggiuneru lu diavulu fici...
cum unu spartitu...da lu Papa mannatu unu sazerdoti...
pirchì mai lu mali vinciri nun poti!
Italiano:
Perché nel camposanto...decise...
stolta e disgraziata, per sua vanità,
di chiamare...di Lucedio una femmina..
male...il tentatore Satana...e maledetto...
Che in ogni fratello e sorella il male mise!
E prigioniero il diavolo fece...
con uno spartito...dal Papa mandato il sacerdote...
perché mai il male vincere non puote!
Questa poesia da me scritta, in maccheronico-siciliano ed in italiano, parla della leggenda legata all'Abbazia di Santa Maria di Lucedio, che si trova a Trino Vercellese, in Provincia di Vercelli.
L'abbazia in questione fu fondata da alcuni monaci cistercensi all'inizio del XII secolo e fu legata alla dinastia degli Aleramici.
Tra coloro che la governarono va menzionato il Beato Oglerio (1136-1214) che fu un uomo di grande virtù.
Nel corso dei secoli, l'abbazia crebbe e diede un contributo importante alla risicoltura nella zona e nel nord dell'Italia.
Nel 1457, con un breve di Papa Callisto III (1378-1458), l'abbazia cessò di essere di pertinenza dell'Ordine Cistercense e divenne una Commenda posta sotto il patronato dei Paleologi del Monferrato.
Nel 1566, la dinastia dei Paleologi si estinse e l'abbazia fu sotto il patronato dei Gonzaga, avendo Margherita Paleologa sposato il duca di Mantova Federico II Gonzaga.
I Gonzaga la tennero fino al 1707, quando i Savoia riuscirono a prendere i diritti sull'abbazia.
Poi, ci fu il declino.
Nel 1784, ci furono attriti con la Diocesi di Casale Monferrato.
L'abbazia fu secolarizzata ed i monaci rimasti furono trasferiti a Castelnuovo Scrivia.
La commenda passò all'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro.
Nel 1792, con i decreti napoleonici della soppressione degli ordini religiosi, la commenda cadde e fu ceduta da Napoleone stesso al cognato Camillo Borghese, a parziale risarcimento per le opere d'arte portate via da Roma.
Caduto Napoleone, l'abbazia fu contesa tra i Savoia e Borghese e le sue proprietà furono spartite tra i vari personaggi, tra i quali va menzionato Camillo Benso, il Conte di Cavour.
Il lotto con il complesso abbaziale di Lucedio passò sotto il controllo del Marchese Giovanni Gozzani di San Giorgio che a sua volta, nel 1861, cedette la tenuta al duca genovese Raffaele de Ferrari di Galliera, al quale i Savoia conferirono il diritto di fregiarsi del titolo di Principe. Nacque così il cosiddetto Principato di Lucedio, denominazione che appare tuttora sul portale d'ingresso della tenuta. Attualmente essa appartiene alla famiglia Cavalli d'Olivola.
Oggi, l'abbazia è un'azienda agricola e luogo per ricevimenti.
Questa è la storia ufficiale.
Infatti, vi è anche un'altra storia...assai più oscura.
Una leggenda parla di alcune ragazze che nel vicino cimitero di Darola evocarono il demonio.
La presenza si manifestò ed infestò l'abbazia.
Era il 1684.
Al suo interno, i monaci e le monache corrotti dal demonio compivano ogni abuso.
Per esempio, le novizie furono stuprate.
Arrivarono anche a fare degli omicidi.
Una colonna del refettorio fatta in granito iniziò ad essere umida, come se piangesse nell'assistere immobile allo scempio.
Cento anni dopo (e dopo tanti abusi ed angherie) Papa Pio VI intervenne e mandò un esorcista a Lucedio.
Il diavolo fu rinchiuso nella cripta della chiesa della abbazia, a guardia della quale vennero messe le mummie dei priori sedute su scranni e disposte in cerchio.
L'abbazia fu sconsacrata ed i monaci furono trasferiti.
Nel vicino santuario della Madonna delle Vigne (oggi abbandonato) vi è un particolare curioso.
Santuario della Madonna delle Vigne |
Nell'edificio vi è un affresco in cui è ritratto un organo a canne con uno spartito con delle note.
Si ritiene che quello spartito sia lo Spartito del Diavolo.
La musica di questo spartito è palindroma e quindi può essere suonata sia normalmente sia a rovescio.
Se viene suonata a rovescio, il diavolo viene liberato.
Qui sotto vi è il video (preso da Youtube) in cui può essere ascoltato.
Io mi sono limitato solo ad ascoltarlo eseguito nel senso normale, da sinistra a destra.
Ho preferito non ascoltarlo eseguito al rovescio.
Questa è la leggenda.
Comunque, come disse Gesù Cristo a San Pietro Apostolo, le porte degli inferi non prevarranno sulla Chiesa.
Del resto, anche il Salmo 23 lo dice, nei passi che recitano: "Pur se andassi per valle oscura non avrò a temere alcun male perché sempre mi sei vicino".
Il male non avrà l'ultima parola e questo vale anche per certi eventi attuali.
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