Dell'articolo riporto questo stralcio:
"Ma, soprattutto, il discorso vale per la Spagna. Quella Spagna dove da Barcellona a Madrid, da San Sebastian a Valladolid, da Alicante a Jerez de la Frontera, trovi i terroristi meglio addestrati del continente.
Non a caso nel luglio del 2001, cioè prima di stabilirsi a Miami, il neodottore in architettura Mohammed Atta vi si fermò per visitare un compagno detenuto nel carcere di Tarragona ed esperto in esplosivi). E dove da Malaga a Gibilterra, da Cadice a Siviglia, da Cordova a Granada, i nababbi marocchini e i reali sauditi e gli emiri del Golfo hanno comprato le terre più belle della regione. Qui finanziano la propaganda e il proselitismo, premiano con seimila dollari a testa le convertite che partoriscono un maschio, regalano mille dollari alle ragazze e alle bambine che portano lo hijab. Quella Spagna dove quasi tutti gli spagnoli credono ancora al mito dell'Età d'Oro dell'Andalusia, e all'Andalusia moresca guardano come a un Paradiso Perduto. Quella Spagna dove esiste un movimento politico che si chiama «Associazione per il Ritorno dell'Andalusia all'Islam» e dove nello storico quartiere di Albaicin, a pochi metri dal convento nel quale vivono le monache di clausura devote a san Tommaso, l'anno scorso s'è inaugurata la Grande Moschea di Granada con annesso Centro Islamico. Evento reso possibile dall'Atto d'Intesa che nel 1992 il socialista Felipe González firmò per garantire ai mussulmani di Spagna il pieno riconoscimento giuridico. Nonché materializzato grazie ai miliardi versati dalla Libia, dalla Malesia, dall'Arabia Saudita, dal Brunei, e dallo scandalosamente ricco sultano di Sharjah il cui figlio aprì la cerimonia dicendo: «Sono qui con l'emozione di chi torna nella propria patria». Sicché i convertiti spagnoli (nella sola Granada sono duemila) risposero con le parole: «Stiamo ritrovando le nostre radici»".
È certamente un dato di fatto che per l'Islam la Spagna sia una "terra perduta" e che i fanatici islamici puntino a riprendersela.
Infatti, è nella loro mentalità l'idea della conquista militare e di una fede portata ed imposta con la forza.
Certamente, riguardo a questa situazione, tanta responsabilità sta nei partiti progressisti che hanno governato (e che governano) qui in Occidente.
In nome del "multiculturalismo", essi hanno abiurato il concetto di patria.
In nome di un ingiustificato senso di colpa verso gli altri, essi hanno messo in risalto le culture altrui e rinnegato le nostre.
I vari socialisti e progressisti dicono: "Noi dobbiamo sentirci in colpa per il colonialismo!".
Però, vorrei ricordare che durante il colonialismo non ci furono queste porcherie.
Inoltre, anche gli Arabi colonizzarono terre e le tolsero ai popoli prima esistenti con la forza.
Dunque, piantiamola con questa retorica.
In verità, questa sinistra è nemica dell'Occidente.
Essa rifiuta l'idea del fare l'interesse del proprio Paese, perché la ritiene un'idea "fascista".
Essa ritiene che porre dei limiti all'immigrazione sia "contro il progresso dell'umanità".
Essa ritiene che tra un Cristianesimo fondato da un personaggio che per riscattarci si fece crocifiggere ed un Islam fondato da un cammelliere e commerciante che divenne un capo militare e che uccise delle persone non vi sia alcuna differenza.
Anzi, ritiene migliore il secondo perché (nella sua visione distorta delle cose) è più "egualitario" rispetto al "borghese e reazionario" Cristianesimo.
Da qui nasce questo patto diabolico tra la sinistra ed i fondamentalisti islamici, un patto che sta uccidendo la nostra civiltà.
Nessun commento:
Posta un commento