cuntru lu vizziu, accussì 'n aeternum, cà vincistivu 'n terra...
la guerra, come siti ora ancu, o Riggina cà fustivu...
cà comu dû Scigghiu su lu mari strata facennu...
ad unni la Littrà scrivistivu...d'omu sempri taliati la via...
et oratio faciti a lu Signuri...cà di vui eni Figghiu...
et ogni anima 'n paci cà a stari avissi...o Virgo Maria.
Amen.
Italiano:
Benedetta...il mondo benedite e proteggete...
contro il vizio, così in eterno, che vinceste in terra...
la guerra, come siete anche ora, o Regina che foste...
come di Scilla sul mar strada facendo...
ad ove la Lettera scriveste...d'uomo sempre mirate la via...
ed orazione fate al Signore...che di voi è Figlio...
ed ogni anima in pace che a stare abbia...o Vergine Maria.
Amen.
Prima di Natale, padre Alberto Bertozzi, parroco di Roncoferraro (in Provincia di Mantova) ci aveva detto che in questo Natale il Signore "aveva qualcosa da dirci".
Io ho trovato quel "qualcosa che il Signore aveva da dirci" in queste parole di Benjamin Franklin:
“Sii sempre in guerra con i tuoi vizi, in pace con i tuoi vicini, e lascia che ogni nuovo anno ti trovi un uomo migliore.”.
Queste parole mi sono state portate all'attenzione (per un articolo di ieri) dal mio amico e collaboratore Angelo Fazio, al quale vanno i miei ringraziamenti di tutto.
Ora, questa mia poesia-preghiera si ispira a queste parole.
La Vergine Maria fu in guerra con i vizi e vinse (anche perché nata senza la macchia del peccato originale) e in pace con gli altri.
Nella mia poesia-preghiera, l'uomo è come un passeggero del traghetto che dalla Calabria attraversa lo Stretto e va a Messina, la città in cui vi è la Lettera che si ritiene sia stata scritta proprio dalla Vergine Maria.
La via, infatti, non è diritta poiché ci sono forti correnti che costringono i traghetti ad andare a zig zag.
Conosco bene la cosa.
Conosco bene la cosa.
Quindi, nella poesia-preghiera si chiede alla Vergine Maria di vegliare sull'uomo e soprattutto di essere la Regina della Pace
Cordiali saluti.
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