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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 12 novembre 2013

PdL al bivio!

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo scritto su "Italia chiama Italia" che è intitolato "Pdl al bivio, Berlusconi avverte Alfano: finirai come Fini".
Leggete anche il commento al mio articolo intitolato "Cosa vuole dire sostenere realmente il presidente Berlusconi?" che è stato scritto da un certo Andrea, una persona che presumibilmente è della mia zona:

" Benissimo. Dal punto di vista strettamente politico tu hai ragione. Berlusconi è colui che ha fatto una grandissima operazione per il centrodestra, anche se discutibile nell'esito.
Ma veniamo a Roncoferraro. Tu sei accusato di essere troppo fideista... ma come mai si dice proprio li a Roncoferraro che un gruppetto di vecchi malvisti e disprezzati (nel senso politico è ovvio) e rifiutati da tutti si sia coalizzato e abbia fatto di tutto per dividere questo centrodestra (pur di sopravvivere) e che un altro gruppo di gente seria e rispettata, chiaramente destroide stia riscuotendo consensi non solo da destra ma anche da buona parte della sinistra (io pure)? Come mai vorreste la pace e avete disseminato odio e invidia? Come mai quel gruppo di gente di destra martedì andrà a Roma al raduno dei fedelissimi radunati dalla pitonessa (Santanchè)? Mah?
".

La mia risposta è stata:

" Penso di avere capito chi sei.
L'accusa di avere seminato odio non mi appartiene.
Io non odio nessuno.
Il centrodestra si è diviso per altri motivi.
Quando un gruppo consiliare che si dice di centrodestra non fa quello che la gente si aspetta, ossia fare opposizione alla sinistra in Consiglio comunale, cosa debbono dire quelli che fanno parte di quella medesima coalizione a cui esso appartiene?
Intendiamoci, fare opposizione non significa insultare e protestare senza costrutto (quello lo fanno altri, che con noi nulla hanno a che fare) ma portare all'attenzione dei problemi seri e proporre qualcosa di alternativo.
Il nostro elettorato vuole questo e fino ad ora questo non c'è stato.
Anzi, il gruppo consiliare (che oggi è isolato e sembra che stia mendicando i consensi) si è piegato completamente al centrosinistra.
Riguardo all'onorevole Santanchè, io dico che anch'ella, come Maurizio Lupi ed altri, rappresenta una parte del centrodestra e rappresenta uno spicchio di quell'elettorato che vota centrodestra.
Quindi, io non ho nulla contro l'onorevole Santanchè
.".

Il Popolo della Libertà è ad un bivio.
O fa davvero il centrodestra o muore e lascia campo libero alla sinistra o a Beppe Grillo.
Gli elettori chiedono risposte.
Certo, i "governativi" (i sostenitori di Angelino Alfano)  hanno ragione su un punto: in caso di caduta precoce del governo ci sarebbe il rischio che Matteo Renzi (che oggi è molto esposto a livello di mass media) diventi agli occhi dei cittadini il "salvatore della patria".
Però, hanno ragione anche i "lealisti"  (quelli che veramente sostengono il presidente Berlusconi) a dire che un Popolo della Libertà troppo piegato di fronte al Partito Democratico non va da nessuna parte.
Quanto accaduto l'anno scorso, con un PdL in mano ad Angelino Alfano e che dava un sostegno senza se e senza ma al governo presieduto da Mario Monti (con il Partito Democratico) lo dimostra.
Il Popolo della Libertà arrivava a malapena al 14% nei sondaggi e Beppe Grillo cresceva, come cresceva la sinistra, tanto che si parlava di uno scontro diretto tra questi ultimi e di un centrodestra marginale alle elezioni.
Lo stesso discorso vale per Roncoferraro.
Poi, il presidente Berlusconi ha ripreso le redini del Popolo della Libertà e ha fatto cadere Mario Monti ed il Popolo della Libertà è risalito, facendo risalire il centrodestra.
Quindi, l'atteggiamento di Alfano e dei suoi è fuori luogo.
Una scissione non converrebbe ad Alfano, perché questi non ha consensi e farebbe la fine di Gianfranco Fini.
Certo,  se Alfano ed i suoi continuassero così, la scissione sarebbe inevitabile e in quel caso il centrodestra dovrà fare pagare agli scissionisti il prezzo di questa rottura.
Per fare ciò, bisognerà fare capire ad Alfano che lui è minoritario.
Questo si potrà fare al Consiglio nazionale de 16 novembre, con la conta.
Se la posizione di Alfano risultasse minoritaria, questi sarebbe costretto ad accettare.
Si metterebbe Alfano di fronte alla situazione.
Così, prima di fare una scissione (forse) ci penserebbe due volte.
Poi, in funzione di ciò, si dovrà decidere cosa si dovrà fare in caso di decadenza del presidente Berlusconi, cosa si dovrà fare del governo Letta e come ci si dovrà comportare di fronte alla Legge di Stabilità.
Io penso che si debba fare una cosa: non facciamo cadere immediatamente governo ma poniamogli delle condizioni e delle scadenze verso cui dovrà agire entro un certo tot di tempo.
Se non le rispetta, si faccia cadere il governo senza se e senza ma.
Così, si farebbe passare la "marea Renzi" e si potrebbe fare ricadere la colpa della crisi sul Partito Democratico.
Cordiali saluti. 





 

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Ringrazio un caro amico di questa foto.