Josef Mayr Nusser 1910-1945 |
L'amica Francesca Padovese ha riportato sul suo blog "Stand up and fight" un articolo intitolato "Josef Mayr Nusser". L'articolo è stato scritto da Elio Guerriero.
Nusser fu un esempio di cristianità.
Nato nella Bolzano asburgica il 27 dicembre 1910, Nusser fu un membro di Azione Cattolica.
Nel 1918, Bolzano entrò a fare parte dell'Italia.
Durante il periodo fascista, egli soffrì, in quanto cittadino di lingua tedesca.
Egli soffrì doppiamente.
l'8 settembre del 1943, l'Italia si arrese agli Alleati e denunciò l'accordo con la Germania nazista.
Bolzano ed il Sud Tirolo, una città ed una regione a maggioranza tedesca in Italia, furono particolarmente esposti alle tensioni teutoniche.
Nel 1944, Nusser fu precettato dai tedeschi (che nel frattempo calarono in Italia e formarono la Repubblica Sociale di Salò) per il servizio militare.
Egli rifiutò di giurare fedeltà al dittatore.
La sua coscienza di italiano e di cristiano gli suggerì questo.
Egli odiava quel regime fondato sull'odio.
Per questo fu imprigionato e portato al campo di sterminio di Dachau.
Morì ad Erlangen il 24 febbraio 1945, durante il viaggio.
Josef Mayr Nusser fu un esempio di cristianità.
Di fronte ad una legge ingiusta, un cristiano deve disobbedire.
Questo fu scritto da Sant'Agostino.
Ora, un regime come quello nazista fu un regime ingiusto.
Esso rese puntava a rendere assassino un popolo.
Per esempio, faceva in modo che gli ebrei e gli avversari politici venissero arrestati e che il popolo, in qualche modo, favorisse ciò.
Per un cristiano disobbedire a ciò era (ed è) un obbligo basilare disobbedire a regimi come quello nazista.
Questa fu una grande testimonianza di cristianità.
Il nazismo, infatti, fu un male assoluto.
Di fronte al male, i buoni non possono tacere.
Inoltre, il nazismo rese odioso agli occhi di Nusser l'essere tedesco o di lingua tedesca.
Questo italiano di lingua tedesca (che di sicuro soffrì per i tentativi di italianizzazione da parte del regime fascista) si sentì realmente italiano di fronte a quel popolo a cui egli sentì di non appartenere più.
Qui sta la sua santità, una santità meritata.
Cordiali saluti.
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