Ho qui un articolo di Marcello Veneziani su "Panorama" che è intitolato "L'aristocrazia di cui l'Italia ha bisogno".
Ne riporto codesto stralcio:
"Prima gli ultimi. No, prima i nostri. No, prima loro, i migranti. No, prima i giovani, le donne, le quote rosa o le altre categorie discriminate. La battaglia delle "priority" prosegue senza sosta e senza punto d'incontro. E se, più semplicemente, dicessimo "Prima i primi" ovvero chi ne ha diritto, perché è arrivato primo o per primo, cioè i capaci e i meritevoli, i migliori, chi ha i titoli, l'anzianità e le competenze? E se il problema italiano non fossero le élite ma la loro assenza ed il loro mancato ricambio?"
Ora, io ho trovato tanta verità nelle parole di Veneziani.
L'Italia di oggi è il prodotto dei danni fatti dalla cultura socialista.
La cultura socialista ha fatto danni, per esempio, distruggendo la meritocrazia, in nome dell'egualitarismo contro l'"aristrocrazia".
Quando si vuole imporre l'eguaglianza, si penalizza sempre chi è più capace e volenteroso, a vantaggio dei fannulloni e degli incapaci.
Questo ha generato un degrado dappertutto, dalla politica all'impresa, passando per la scuola e la società civile.
Oggi, il nostro Paese vive una situazione di denatalità.
Le sue imprese chiudono.
I pochi imprenditori rimasti, assumono con contratti che non tengono conto delle capacità reali di coloro che sono assunti, i quali sono pagati meno di quanto meritino.
Essi arrivano anche al ricatto, dicendo alle persone assunte: "Se vi sta bene è così. Se non vi sta bene, andatevene. C'è una pletora di disoccupati pronta a rimpiazzarvi".
Inoltre, il lavoro di qualità, che si fa anche con la ricerca ed il sapere, è penalizzato.
Così, molti giovani laureati e diplomati se ne vanno e si importano "braccia" con l'immigrazione.
Io penso che si debba cambiare testa e che si debba reintrodurre il concetto di merito.
Solo così si potrà risalire la china.
Non si deve avere paura dell'"aristocrazia".
L'importante è che essa sia fatta da gente capace.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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