Caso Emanuela Orlandi, una riflessione

Ho trovato interessante una lettera al direttore di un quotidiano..
Non mi è stato segnalato il quotidiano.
Il titolo della lettera è "Le "non risposte" della Chiesa".
Essa parla del caso di Emanuela Orlandi, la ragazza vaticana sparita il 22 maggio 1983.
Ve ne riporto uno stralcio:

"Ammesso che sia davvero deceduta, le ossa di Emanuela Orlandi non si trovano. Strano questo desiderio di verità solo dopo 30 anni.
Non credo che la famiglia abbia deciso di non occuparsene, ma solo ora piovono le segnalazioni finora tutte infondate. Troppi segreti oltre quel confine di Stato. Ci sono stati da quando esiste la Chiesa cattolica. Due millenni di trame oscure. Fino a quando il popolino ero ignorante le informazioni non uscivano da quelle basiliche e anche se trapelate erano poco quelli che,  sapendo leggere e scrivere, le avrebbero comprese. Ora le informazioni circolano liberamente e chi ha un minimo di spirito critico ne trae le proprie considerazioni".

Io commento facendo notare che il problema è che oggi circolano anche le fake news e che serve molto spirito critico per distinguere le notizie vere da quelle false.
Per esempio, bisogna distinguere la Chiesa cattolica, che è un'istituzione religiosa dal Vaticano, che è uno Stato come gli altri.
Inoltre, la lettera al direttore parla anche di Papa Giovanni Paolo I.
Ora, questo Papa non fu certo l'unico ad essere deceduto poco tempo dopo il suo insediamento.
Per esempio, Papa Pio III (Francesco Todeschini Piccolomini, 29 maggio 1439-18 ottobre 1503) durò solo 26 giorni.
Aveva un'ulcera alla gamba che era diventata una cancrena.
Dunque, anche il 1503 fu l'anno dei tre Papi (Papa Alessandro VI, Papa Pio III e Papa Giulio II).
Certamente, qualcuno dovrà rispondere riguardo alla scomparsa di Emanuela Orlandi.
Non è normale che dal 1983 ad oggi non si sappia più nulla di questa persona.
Una persona non può certo volatilizzarsi.
Però, la storia deve essere affrontata senza pregiudizio.