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lunedì 22 luglio 2019

Islam e terrorismo, il legame è fortissimo

Riprendo parte di questo mio articolo pubblicato su "La Civetta", il quale è intitolato "Islam e terrorismo": 

"Vorrei parlare della questione dell'Islam e del suo rapporto con il terrorismo e con noi, anche in seguito a quanto accaduto a Manchester e a Londra.

Ora, come disse anche Oriana Fallaci, non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani.

Nel suo discorso a Riyad, il presidente USA Donald Trump ha lanciato una sfida al mondo musulmano: l'espulsione degli estremisti.

Quello che qui in Occidente non si è capito è il fatto che l'Islam non è una religione come quella ebraica o quella cristiana.

Mentre queste ultime hanno un'idea di autodeterminazione dell'uomo e mettono al centro la persona come creatura che Dio creò libera, l'Islam mette al centro la comunità.

Inoltre, come scrisse Magdi Cristiano Allam, il Cristianesimo parla di una divinità (Dio) che si fece uomo in Cristo.

Per l'Islam, la divinità si fece carta nel Corano.

Il fondatore del Cristianesimo, Gesù Cristo, morì sulla croce per salvare l'umanità.

Il fondatore dell'Islam, il suo profeta Maometto, fu anche un capo politico e militare che uccise (e fece uccidere) delle persone.

Nell'Islam è insito il concetto della fede diffusa con la conquista militare.

Pensiamo a quello che accadde il 29 maggio 1453, quando il sultano ottomano Mehmet II conquistò Costantinopoli e fece cose orribili ai Bizantini nella basilica di Hagia Sophia. I giannizzeri entrarono nel luogo di culto, sgozzarono i preti che dicevano messa, le donne ed i vecchi in preghiera e stuprarono i bambini sugli altari.

Il Corano è diviso in sure.

Le sure si distinguono in due categorie: le sure meccane e quelle medinesi.

Le prime sono le più antiche, risalenti al periodo in cui l'Islam non era ancora politicamente forte, e sono teologiche e pacifiche mentre le seconde sono successive e risalenti a quando Maometto era diventato un capo politico e militare e l'Islam si era consolidato. Esse hanno un carattere politico.

Sono anche quelle in cui si attaccano ebrei e cristiani.

A differenza di quanto accade nell'Ebraismo e nel Cristianesimo, nell'Islam non c'è esegesi del libro sacro.

Ergo, il Corano viene predicato e messo in pratica senza uno studio ed un'interpretazione.

Questo determina il problema.

Infatti, per l'Islam tutto ciò che accade nel mondo deve essere espressione del Corano, quindi della divinità, che annovera anche un sistema giuridico denominato Sharia"
.

Questo spiega il fatto che l'Islam sia incompatibile con la nostra società.
La nostra società ammette l'autodeterminazione.
Certo, i laicisti attribuiscono ciò all'Illuminismo.
In realtà, la visione giudaico-cristiana ammette già una libertà concessa all'uomo da Dio.
Infatti, Dio non è un padrone ma è un padre.
Egli è onnipotente ma ama l'uomo così tanto da dargli la libertà.
L'uomo può usare la libertà per seguire il progetto di Dio (e fare del bene) o per seguire i suoi piani, rischiando anche di fare del male. 
Mi basta ricordare che nel Medio Evo vi furono prima il dualismo tra Papato e Sacro Romano Impero e poi le monarchie nazionali, come quella francese.
La stessa giurisprudenza medioevale europea fu una sintesi tra diritto romano e diritto canonico e nel 1215, con la stesura della "Magna Charta Libertatum" in Inghilterra, nacque la prima costituzione.
Del resto, una cosa del genere era già presente anche nell'antico Ebraismo.
L'unico re-sacerdote dell'Ebraismo fu un certo Melchisedec, citato nella Torah ebraica o Antico Testamento.
Nell'Islam, invece, diritto civile e religione si fondono così da fare diventare il peccato un reato.
Essendo ritenuto il Corano una sorta di emanazione della divinità  (come dice Magdi Cristiano Allam, "Allah" non significa "Dio" ma "La divinità", anche se pure i cristiani di lingua araba usano quel nome) e di conseguenza qualsiasi cosa non conforme al Corano diventa un reato da condannare secondo le pene stabilite da quel testo.
Le stesse moschee non sono solo luoghi di preghiera ma fungono anche da tribunali. 
Qui sta l'errore che i nostri governanti hanno commesso con l'Islam.
Essi hanno paragonato gli imam ai nostri vescovi e ai nostri preti e le moschee alle nostre chiese.
In realtà, l'imam è semplicemente il capo di una comunità islamica, quello che si pone di fronte agli oranti.
Egli può essere un semplice devoto musulmano che conosce un po' di riti.
Dunque, l'imam non è un uomo formato e consacrato.
Per esempio, qui in Italia, non redigere un "Albo degli imam" è stato un errore.
Infatti, si sa poco e nulla di molti degli imam che ci sono qui in Italia.
Questo è un problema poiché un imam radicale rischia di fare diventare radicali anche la comunità di cui egli è capo.
Inoltre, il Corano non ammette esegesi.
Questo pone un problema poiché le cose scritte su di esso fondano anche il codice giuridico: la Sharia.
Questo codice, per esempio, impone ad ebrei e cristiani presenti in territorio islamico di pagare una tassa per la loro fede.
Questa tassa serve di fatto a spingere gli ebrei ed i cristiani a convertirsi all'Islam.
Deve essere ricordato, per finire, che Maometto, il fondatore dell'Islam, uccise e fece uccidere delle persone, in quanto egli era anche un capo militare.
Dunque, i terroristi di oggi agiscono seguendo ciò che Maometto fece a suo tempo?
Questa è una domanda che merita una risposta. 





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