Palermo araba? Qualcuno ha la memoria molto corta

La città di Palermo ha una storia lunga.
Dall'anno 831 al 1072, il capoluogo siciliano fu sotto la dominazione araba.
Dapprima, gli Arabi perseguitarono i cristiani.
Poi, li tollerarono ma fecero pagare a loro una tassa per la fede, la Jiziya, come la fecero pagare agli ebrei.
Tuttavia, la cattedrale fu convertita in moschea ed il vescovo fu "invitato" ad andarsene dalla città e trasferì nella modesta chiesa (probabilmente bizantina) di Aghia Kyriaki, Santa Ciriaca una chiesa che si trovava a Monreale.
Papa Alessandro III (Rolando Bandinelli, 1100-30 agosto 1181) citò questa chiesa nella bolla del 1174, con la quale ratificò l'erezione della cattedrale di Monreale che vediamo oggi.
Queste sono le parole della bolla che ne parlano: "Super Sanctam Kjriacam".
A Palermo, i cristiani non poterono costruire nuove chiese (anche se poterono ristrutturare quelle esistenti) e fu imposto a loro di indossare segni distintivi sui vestiti e di farsi rasare la parte anteriore del capo.
Inoltre, erano obbligati ad alzarsi quando un musulmano entrava in una stanza, ad ospitare un musulmano quando era richiesto.
Sulla strada, i cristiani dovevano cedere il passo ai musulmani.
Non potevano avere i cavalli né le armi.
La pratica non fu simile a quello che i nazisti fecero agli ebrei?
Direi di sì.
Molti palermitani si convertirono all'Islam controvoglia.
La città, come tutta la Sicilia, fu una polveriera.
La prova di ciò fu il fatto che quando arrivarono i Normanni (nel 1072) l'Islam sparì nel giro di pochi anni.
Per saperne di più, leggete l'articolo del sito "Palermo Today".
Forse, qualche palermitano poco informato, che oggi amministra la città, farebbe bene a studiare un po' di più, prima di esaltare l'Islam.