Carabiniere ucciso, sinistra indegna

A Roma, un carabiniere è stato ucciso a coltellate.


Si tratta del vice-brigadiere Mario Cerciello Rega, trentacinquenne.
È caccia all'uomo per trovare gli assassini del carabiniere. Quattro le persone condotte e ascoltate in caserma. Due sono americani.

Intanto, è scoppiata la bagarre politica.

La sinistra, con i suoi pseudo-intellettuali, ha attaccato il ministro degli Interni Matteo Salvini ed il centrodestra, accusandoli di strumentalizzare il caso. 

Uno di questi è stato Roberto Saviano.

Si Facebook, Saviano ha scritto:

"E ora la morte di Mario Cerciello Rega è già territorio saccheggiato dalla peggiore propaganda. La morte di un carabiniere in servizio non può essere usata come orrido strumento politico contro i migranti. Delinquenti politici che, per allontanare da sé i sospetti sui crimini commessi, non esitano a usare i più deboli tra voi, e i più esasperati (ognuno ha una ragione per esserlo), per alimentare sentimenti razzisti che non hanno ragione di esistere. Quando la camorra uccide, non è pensabile incolpare tutti i campani...".

Io mi chiedo per quale motivo Saviano debba avere la scorta.

Non mi sembra che sia un magistrato come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Giovanni Falcone e Paolo Borsellino erano due eroi.

Che Dio li abbia in gloria!

Non mi pare che il romanzo di Saviano abbia una funzione nella lotta contro le mafie.

Oltretutto, la lotta alla mafia non è una lotta politica.

La lotta alla mafia è una cosa di tutti.

Saviano se ne faccia una ragione.

Comunque, questa sinistra ha dimostrato di essere indegna perché ha più a cuore i migranti che noi italiani.