C'è puzza di censura!

Su "Il Giornale", vi è un articolo intitolato "Sea Watch, il Pd schiera la "task force" anti hater".
Dopo il blitz sulla nave "Sea Watch 3" dei parlamentari della sinistra, il Partito Democratico schiera una "task force" per raccogliere insulti e minacce arrivate sui social network.
Sono pronte querele e azioni civili. Nel mirino vi è anche Maurizio Belpietro.
Ora, io sono sempre dell'idea che non si debba minacciare o insultare nessuno.
Però, in questa azione del Partito Democratico, sento puzza di censura.
Non vorrei che con la scusa degli haters si tappasse la bocca a chi critica la presa di posizione di questa sinistra in favore di chi ha attaccato la nostra sovranità.
Ricordo che io mi sono già trovato con il profilo principale su Facebook oscurato per avere pubblicato una foto di Benito Mussolini (presa da Wikipedia) senza avere fatto apologia di fascismo.
Io sono un conservatore-liberale e non ho mai avuto simpatie per il fascismo.
Eppure, mi sono visto il profilo oscurato in modo irreversibile senza una ragione.
Evidentemente, ho dato fastidio a a qualcuno.
Una cosa è denunciare chi insulta e minaccia altri (il che è giusto e sacrosanto) ma ben altro è tappare la bocca a chi la pensa diversamente.
Insomma, il Partito Democratico è "democratico" di nome ma non di fatto.
Del resto, quei parlamentari che sono andati sulla nave hanno fatto una cosa inaccettabile per noi italiani.
Essi sono andati su una nave che ha fatto una cosa contro la nostra sovranità.
Ricordo che l'Italia non ha mai firmato il "Global Compact".
Infatti, la Corte Europea per i Diritti dell'Uomo ha cassato i ricorsi di coloro che stavano sulla nave.
Dunque, l'azione di quei parlamentari è stata inaccettabile.