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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 19 luglio 2019

Si può essere sovranisti e liberali?

Era da tempo che volevo redigere un articolo riguardo al liberalismo e al sovranismo.

L'assist mi è stato dato (involontariamente) dalla professoressa Barbara Spadini, che nell'edizione più recente de "La Civetta" ha scritto un articolo intitolato "Dichiarazioni ed intendimenti".
Riporto questo stralcio interessante:

"Diviene quindi impossibile per noi porre fiducia nelle istituzioni politiche, nelle cosiddette "destre" odierne (basate su principi liberali, borghesi ed europeisti. capitalisti ed economici) non in linea con la nostra concezione di patria sovrana ed identitaria, sostenuta da idee sociali adeguate al benessere dei cittadini".

Questo spunto mi ha fatto riflettere molto sull'idea della sovranità e della cultura liberale.
Io non vedo una contraddizione tra l'idea di un'economia liberale e di uno Stato borghese e quella di una cultura legata alle tradizioni del popolo, alla Dio, alla patria e alla famiglia.
Vedete, bisogna distinguere i liberali veri dai liberals.
I veri liberali, molto spesso, si legano ai conservatori, a coloro che (tra le altre cose) hanno a cuore gli interessi del proprio Paese e la sovranità di quest'ultima, pur senza contraddire l'idea di un'economia capitalista e l'idea in favore dei diritti individuali fondamentali.
Gli altri, i liberals, sono coloro che vogliono le "società aperte" e che non amano i concetti di identità.
Chi sono coloro che governano questa Unione Europea?
Coloro che governano questa Unione Europea sono proprio i liberals, quelli che (per esempio) non hanno voluto i riferimenti alle radici giudaico-cristiane nella Costituzione europea, quelli che ritengono il concetto di identità di un popolo un concetto "razzista", quelli che si schifano del concetto di "Stato sovrano"  e quelli che difendono tanto questo Euro.
I liberals si dicono per un'economia liberale e di libero mercato ma in realtà sono quelli che favoriscono le multinazionali.
Infatti, uno Stato veramente liberale non favorisce la multinazionale a scapito dell'imprenditoria locale.
Semmai, uno Stato veramente liberale è neutrale e cerca di creare un regime fiscale che aiuti anche l'imprenditoria locale, non opprimendola.
L'Italia di oggi non è uno Stato autenticamente liberale.
Infatti, il fisco esoso, preteso anche dalla politica di questa pessima Unione Europea, ha ammazzato la nostra impresa, favorendo così le multinazionali.
Inoltre, una legge ingiusta, come la legge Mosca del 1974, legge che favorisce le cooperative a scapito degli imprenditori, ha peggiorato la situazione.
Questo non è segno di liberalismo.
Inoltre, i liberals sono i veri razzisti.
Definendo "razzista" il concetto di patria e di identità di un popolo , essi sono razzisti verso la loro stessa cultura ed il loro stesso popolo.
Dunque, una persona può essere autenticamente liberale ed autenticamente patriota o "sovranista", come dir si voglia.
L'esempio fu proprio una grande donna come Margaret Thatcher.
Tra le altre cose, ella ci mise in guardia dai pericoli di questa Unione Europea.
Il video qui sotto riprende una seduta del Parlamento britannico del 30 ottobre 1990.
Ascoltate le parole della "Iron Lady".





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