L'Alto commissario dei diritti umani, Michelle Bachelet, ci vuole mandare gli ispettori per presunto razzismo.
Tuttavia, questo attacco altro non è stato che l'ultimo di una serie.
Prima, aveva iniziato il segretario generale dell'ONU, l'ex-premier portoghese (e socialista) Antonio Guterres.
Poi, era arrivato il predecessore di Michelle Bachelet, il principino giordano Zeid bin Raad Al Hussein, il quale aveva attaccato accusato l'Italia di avere appoggiato la Guardia Costiera libica, rea di avere "sparato alla nave di una Ong con il risultato che le Organizzazioni umanitarie operano a maggiore distanza in alto mare".
In contemporanea a casa nostra il portavoce del Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia, Andrea Iacomini, bollava sull'account twitter dell'Unicef come "idiota" e "fascista" chi si era schierato contro la legge sullo Ius soli. L'ex addetto stampa di un assessorato della seconda giunta capitolina del sindaco Walter Veltroni aveva fatto politica per 20 anni diventando segretario giovanile del Partito popolare.
Non parliamo poi delle frasi dell'ex-presidente della Camera Laura Boldrini.
Ora, l'Italia vuole difendere i suoi confini ed il gruppetto rosso dell'ONU non ci sta.
L'Italia continui così.
L'ONU pensi a quei Paesi che violano sistematicamente i diritti umani, invece di attaccare il nostro Paese.
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