Riporto questo stralcio dell'articolo:
"Apertura straordinaria del Mausoleo Ossario Garibaldino nella ricorrenza della Presa di Porta Pia. Il monumento sarà accessibile al pubblico in apertura straordinaria nell’intera giornata del 20 settembre. L’evento è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. La fiamma dei bracieri del monumento di via Garibaldi ricorderà a romani e turisti che, nella storica data del 20 settembre 1870, gli scontri per la conquista di Roma allo Stato Italiano non interessarono solo il settore nord-est della città, gravitante sulla via Nomentana in prossimità di Porta Pia, dove avvenne la storica breccia. È realtà meno nota, infatti, che i combattimenti coinvolsero più punti della cinta muraria della città, assediata dalle truppe dell’esercito italiano decise a conquistare la città emblema della penisola italiana al nuovo Regno d’Italia. Tra i luoghi in cui più significativo fu l’urto bellico delle artiglierie italiane figura proprio il Gianicolo, fuori Porta San Pancrazio. Qui, a distanza di 21 anni dalla sfortunata e gloriosa estate del 1849, alcuni dei protagonisti della resistenza della Repubblica Romana all’assedio delle truppe francesi filo-papaline tornarono alla testa di reparti del nuovo Stato italiano a conquistare le mura un tempo difese con tanta veemenza contro lo straniero. Sul “luogo del delitto” non poterono fare a meno di recarsi nuovamente figure emblematiche come Nino Bixio e Giacomo Medici. Quest’ultimo fu in seguito detto “del Vascello” proprio perché volle rimanere per sempre legato a quei luoghi acquistando, a Roma ormai italiana, la celebre villa del Vascello, di fronte a Porta San Pancrazio, dove nel 1849 resistette fieramente, nell’unico avamposto rimasto fuori le mura, per quasi un mese. Queste e altre storie, legate ai fatti del 1849 e del 1870, saranno evocate nel corso di una visita guidata, condotta da Mara Minasi, responsabile dell’area monumentale del Mausoleo Ossario Garibaldino e del vicino Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina di Porta San Pancrazio, nella cripta del monumento dedicato a tutti i caduti per la presa di Roma dal 1849 al 1870, al cospetto delle spoglie dei soldati morti proprio negli scontri del 20 settembre 1870".
Il 20 settembre 1870, ci fu la Breccia di Porta Pia.
Il potere temporale dei Papi cessò e Roma divenne la capitale del Regno d'Italia.
Questo nuovo regno fu caratterizzato dal laicismo e non da una sana visione laica.
Tra Chiesa e Stato ci furono forti tensioni (basti pensare alla statua di Giordano Bruno che fu fatta da Ettore Ferrari in Piazza Campo dei Fiori all'autoritario governo Crispi) e solo durante il fascismo ci fu il Concordato del 1929, i famosi "Patti Lateranensi".
Dalla situazione del periodo compreso tra il 1870 ed il 1929 nacque quello che per molti è lo scarso senso civico di noi italiani.
Infatti, il popolo italiano era (ed è tuttora) un popolo cattolico ma doveva avere a che fare con uno Stato laicista.
Inoltre, furono in ascesa anche i sindacati ed i partiti di ispirazione marxista, che erano ostili ad uno Stato da loro ritenuto "troppo borghese".
Certamente, Benito Mussolini fece questo per avere un consenso da parte dei cattolici italiani (e non per convinzione sua) ma ciò ebbe l'effetto di pacificare (almeno in apparenza) lo Stato e la Chiesa.
Dopo il brutto periodo della II Guerra Mondiale, con l'Italia repubblicana, ecco che accadde un fatto che ancora oggi ci deve fare riflettere.
La polarizzazione vedeva contrapposti la Democrazia ed il Partito Comunista.
Purtroppo, "in nome dell'antifascismo e della Repubblica", una parte dei cattolici impegnati in politica si avvicinò alla sinistra, al mondo socialista e ai comunisti.
Con la nascita del catto-comunismo ci fu un disorientamento totale che legittimò anche le tendenze anticattoliche.
Da cattolico (che ha l'orticaria solo a sentire la parola "comunismo) posso dire che il catto-comunismo sia ancora oggi un compromesso molto negativo per tutti.
Il catto-comunismo portò a compromessi veramente assurdi, come quello della famosa Legge Mosca del 1974, la legge che ancora oggi conferisce privilegi fiscali alle cooperative, contribuendo a rendere la nostra economia illiberale.
Questo è quello che resta di Porta Pia: una melma in cui tutto è confuso e mancano ideali ed uno Stato che di liberale non ha nulla e con una parte del mondo cattolico che rischia di diventare un sindacato in cui si parla di questioni sociali e non di religione.
Manca anche la democrazia.
Manca anche la democrazia.
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