Alla fine, la nuova direttiva sul copyright è passata nel Parlamento Europeo, con 438 voti a favore, 226 contrari e 39 astenuti.
Come riporta "Il Giornale", due sono le modifiche principali introdotte. Resta la cosiddetta "tassa sui link", un obolo che gli editori potranno richiedere a piattaforme online e aggregatori perché condividano un articolo. La differenza con la prima versione della direttiva sta nell'esenzione della tassa per "uso privato e non commerciale da parte di utenti individuali".
Resta anche la norma che rende responsabili le piattaforme digitali delle violazioni di copyright, obbligandole a concludere accordi con i detentori dei diritti specifici e introducendo una sorta di censura preventiva tramite filtri e altri sistemi automatici di controllo. In questo caso, però, la regola viene imposta solo ai "fornitori di servizi che condividono contenuto online" (cioè piattaforme come Google News, YouTube, ecc.), invece che a tutti gli operatori della "società dell'informazione".
Insomma, la direttiva sul copyright è più più morbida rispetto a quella proposta nella bozza precedente ma il timore che possa diventare il primo passo verso una censura c'è.
I diritti di autore debbono essere difesi e tutelati.
Io sono per l'imposizione dell'obbligo tassativo di citare la fonte da cui si prendono le notizie e le immagini, laddove vi sia un autore menzionato esplicitamente.
Per esempio, con un simile obbligo, se commentassi una notizia di Augusto Minzolini su un quotidiano come "Libero", io dovrei indicare la fonte da cui l'ho presa.
Di solito, quando riporto stralci di articoli di altri, io cito la fonte da cui attingo le notizie.
Bisogna auspicare che questo tema non diventi il primo passo verso una censura, cosa che io già temo.
Una norma così complessa (se pur più morbida di quella proposta nella bozza precedente) rischia di innescare un effetto domino che porta alla censura.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Nessun commento:
Posta un commento