Riporto questo stralcio dell'articolo che ne parla:
"Ma l'avversione dei Cinque stelle per l'informazione non controllata dalla Casaleggio va oltre l'odio mortale per Berlusconi: lo si intuisce da reazioni irate come quelle del solitamente flemmatico premier Conte contro chi ha svelato il suo tentativo di partecipare ad un concorso universitario ad hoc, costringendolo a rinunciare: «Un esercizio inaccettabile della libertà di stampa!», è insorto. Il medesimo Crimi continua ad affermare che «taglieremo i finanziamenti pubblici ai giornali», che in realtà non esistono più da anni se non per piccole testate edite da cooperative o da enti senza fine di lucro o minoranze linguistiche. Del resto, loro i giornali non li leggono, come rivendica Luigi Di Maio che spiega di informarsi su «blog indipendenti» (facile capire quali) e di affidarsi «alle piazze e ai social». Il vicepremier ha anche avuto un'idea brillante per punire i giornali rei di criticare il governo: «Il lettore ha il diritto di sapere chi possiede il giornale che legge e tutti i conflitti di interesse», ha scritto la notte scorsa su Facebook, proponendo che il nome dell'editore «venga indicato» sulla testata. Mal gliene incolse, però: oltre agli scontati «evviva» dei militanti grillini, infatti, il vicepremier si è beccato una raffica di ironie per lo svarione in cui è inciampato: «Gigi, ti do una notizia - gli ha spiegato un utente - per tutti i giornali, dal 1948, è già obbligatorio per legge indicare editore, direttore, proprietà e stampatore. È in una parte del giornale che si chiama colophon, facilmente reperibile e con tutte queste informazioni». Peccato, gli fanno notare altri, che una simile garanzia non sia invece prevista per i blog. «Quindi se i 5 Stelle sono di proprietà della società privata Casaleggio Associati lo devono scrivere nel simbolo, e pure sulla testata del blog?», chiede sarcastico un lettore. Nessuna risposta da Di Maio".
Il Movimento 5 Stelle teme così tanto il ritorno ad un'intesa di Lega e Forza Italia che i suoi esponenti straparlano.
L'ennesimo svarione del suo leader Luigi Di Maio lo dimostra.
Comunque, a parte le ironie, il Movimento 5 Stelle sta dimostrando tutta la sua ignoranza in merito alla questione dello Stato di diritto.
Infatti, in uno Stato di diritto, chi governa non fa vendette contro i suoi avversari politici.
Mi domando se il Movimento 5 Stelle c'entri qualcosa con lo Stato di diritto o se sappia cosa esso sia.
Questo movimento è formato da gente livorosa che è disposta disposta a mandare in rovina un'azienda che rende tanto, pur di raggiungere i suoi scopi politici.
Inoltre, ha dimostrato di essere allergico alla libertà di stampa.
Questo è inaccettabile ed è anche molto grave.
Intanto, Lega e Forza Italia dialogano riguardo al futuro dell'alleanza di centrodestra, anche in vista degli appuntamenti elettorali importanti, come le elezioni regionali in Abruzzo.
Il Movimento 5 Stelle trema!
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