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domenica 16 settembre 2018

Cosa ci fu in comune tra il Vecchio Testamento e Papa Gregorio Magno?



Grazie alla segnalazione dell'amico Luca Boffa, ho trovato questo bel video su Youtube che mostra delle cose che sarebbero in comune tra alcune vicende narrate nel Vecchio Testamento ed il periodo di San Gregorio Magno Papa, Papa Gregorio I (540-12 marzo 640).
Il video inizia con quello che accadde nel 170 AC (o B.C.), nel periodo in cui re seleucide Antioco IV Epifane (215 A.C.-164 A.C.) tentò di imporre il paganesimo agli ebrei di Gerusalemme (e non solo) ed arrivò a profanare anche il Tempio.
Ci furono un saccheggio della città ed uno sterminio di gran parte della popolazione locale.
Il Tempio fu consacrato a Giove Olimpo.
Questo periodo è ampiamente citato nei libri dei Maccabei, due libri deuterocanonici del Vecchio Testamento della nostra Bibbia.
Gli ebrei rimasti fedeli a Dio subirono ogni forma di tortura e persecuzione.
Alla fine, questi si ribellarono.
Un sacerdote ebreo osservante di nome Mattatia si ribellò con i suoi figli e gli ebrei vicini a lui, facendo una sorta di guerriglia contro i Seleucidi.
Alla sua morte, fu Giuda Maccabeo a contrastare le forze di re Antioco IV, che non riuscì a sopprimere la rivolta, nonostante avesse mandato molti strateghi.
Il periodo in cui operò Papa Gregorio I fu uno dei più bui per l'Italia e cristianità europea.
Divenuto Papa nel 590, San Gregorio Magno seppe garantire un saggio governo della Chiesa e non solo.
L'Italia dell'epoca fu alle prese con un popolo barbaro che la invase, i Longobardi.
L'invasione iniziò nel 568.
In origine pagani, i Longobardi erano divenuti cristiani ariani, seguaci dell'eresia fondata da Ario (256-336) che sosteneva che Gesù non fosse consustanziale con il Padre.
Prima dell'arrivo dei Longobardi, l'Italia era sotto il controllo dei Bizantini, i quali precedentemente l'avevano tolta ai Goti nel 553.
Dal 489 al 553, l'Italia fu sotto il dominio degli Ostrogoti.
In precedenza fu un dominio degli Eruli di Odoacre, che nel 476 depose l'ultimo imperatore Romano d'Occidente Romolo Augustolo.
Dunque, l'Italia era in preda ad invasioni, guerre e pestilenze.
Con l'arrivo dei Bizantini arrivò una forte ondata di peste, che uccise molte persone.
Oltre a ciò, nel 553 ci fu un grosso problema nella Chiesa, lo Scisma dei Tre Capitoli.
Lo stesso imperatore bizantino Giustiniano I (527-565) ebbe tanti problemi.
Egli cercò di accontentare l'Occidente, condannando il monofisismo, e si mise contro l'Oriente, in cui quella dottrina fu molto radicata.
Anche sua moglie, l'imperatrice Teodora, fu una simpatizzante di quelle teorie.
Nel 553, ci fu il Concilio di Costantinopoli, che fu rigettato dai vescovi dell'Italia del Nord, della Gallia e del Norico.
Da qui partì lo scisma.
Nel 568, arrivarono i Longobardi, che divisero l'Italia centro-settentrionale tra i territori da loro conquistati e quelli rimasti bizantini.
Questo ricompose lo scisma.
L'arcivescovo di Milano Onorato (che morì nel 572 e che è ricordato come santo) riparò a Genova con il suo clero e riprese la comunione con Roma e l'imperatore.
Il suo successore, l'arcivescovo Lorenzo II (507-592) formalizzò la cosa.
Papa Gregorio I operò in questo contesto difficile.
Dapprima cercò di pacificare i Bizantini ed i Longobardi, che si contendevano l'Italia.
L'esarca bizantino Romano (morto 596) non accettò e causò la reazione del re longobardo Agilulfo (morto nel 616) che nel 593 riprese Perugia ed assediò Roma.
Gregorio si trovò a dover provvedere, a fronte di un inefficiente esercito imperiale (oltretutto mal pagato) il cui aiuto latitava, alla difesa di Roma, e per evitare ulteriori sofferenze e lutti alla città si vide costretto a convincere Agilulfo a levare l'assedio pagando di tasca propria 5000 libbre d'oro e offrendo al re longobardo l'assicurazione del pagamento annuo di un ingente tributo. In questo modo Gregorio si sostituiva, arbitrariamente, all'autorità civile cittadina e al senato, che di fatto non avevano ormai più alcun ruolo politico riconosciuto; e se al re longobardo interessava solo il denaro, il popolo romano riconobbe in Gregorio l'unico salvatore della patria.
Tuttavia, il dialogo tra il Papa ed i Longobardi continuò e alla fine il popolo longobardo si fece cattolico, grazie all'aiuto della sua regina Teodolinda (570-22 gennaio 627).
Tra l'altro, nello stesso periodo, ci fu la conversione dei Visigoti di Spagna.
Il loro re Recaredo I (morto nel 601) si fece cattolico ed i cattolici spagnoli non furono più perseguitati.
Anche la Britannia fu evangelizzata nuovamente da Papa Gregorio I, il quale (nel 597) mandò 40 monaci benedettini del monastero di Sant'Andrea sul Celio, con il loro priore, Sant'Agostino (13 novembre 534-26 maggio 604).
Quest'ultimo fu consacrato primo arcivescovo di Canterbury dal Papa.
Il re del Kent Etelberto (552-616 o 618) si convertì, favorendo la conversione del suo popolo.
Dunque, questo grande Papa e santo della Chiesa non solo difese la cristianità ma la propagò e ridiede dignità politica a Roma, facendo praticamente quello che fecero Mattatia e Giuda Maccabeo, con il popolo ebraico, in un momento in cui sembrava che tutto stesse per saltare per aria.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".