Come riporta "Il Giornale", il ministro dell'Economia Giovanni Tria è sempre di più l'interlocutore del Quirinale e della Banca Centrale Europea, nel Governo.
Egli si sta opponendo alle richieste impossibili del Movimento 5 Stelle, che sono richieste che causano deficit.
Penso, ad esempio, al reddito di cittadinanza, per il quale mancano le coperture.
Per implementare una misura del genere, servirebbe un PIL di almeno l'8% (che l'Italia non ha) e che rischia anche di non essere una misura temporanea per chi non ha lavoro, dato che il lavoro manca e che abbiamo una rete di centri per l'impiego che è inefficiente.
Fatto così com'è stato proposto, il reddito di cittadinanza rischia anche di fare sì che chi ha un lavoro in nero figuri come disoccupato e che faccia il furbetto, prendendosi i soldi dallo Stato e quelli dello stipendio dal lavoro irregolare.
Tria sta cercando di fare capire a Luigi Di Maio e colleghi che molte delle loro proposte non sono realizzabili.
Come andrà a finire?
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Tanti che hanno votato i grullini non accettano lavoro, salvo che sia in nero, proprio per poter usufruire del reddito di cittadinanza!
RispondiEliminaNessuno può essere pagato per poltrire a casa coi soldi di chi paga le tasse, già ha detto Di Maio che bassa mettere una nuova tassa sul reddito