In Libia vi è il caos più totale.
Alcuni gruppi tribali non accettano di riconoscere il governo di Al Sarraj e si sono rivoltati contro di esso.
Questi gruppi fanno parte della Settima Brigata.
Il blog "Gli Occhi della Guerra" ne parla.
Oramai, Tripoli è in fiamme.
Persino l'Ambasciata Italiana è stata quasi colpita da un razzo.
Ora, con Gheddafi, la Libia non è stato certamente un esempio di democrazia e di garanzia dei diritti umani ma la situazione attuale (nata dalla deposizione del dittatore avvenuta nel 2011) non è certamente migliore.
Anzi, la Libia di oggi è un Paese instabile e tale situazione può essere pericolosa anche per noi.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Si sapeva che Serraj era debole e controllava solo una parte di Tripoli, l'altro leader non piaceva a Obama e agli altri amici suoi e adesso siamo punto e a capo
RispondiEliminaLa Libia è un Paese con forti componenti tribali.
EliminaPer quanto avesse potuto essere dispotico, Gheddafi lo teneva insieme.
Il presidente Berlusconi aveva ragione ad opporsi alla guerra a Gheddafi