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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 1 settembre 2018

L'Europa è morta

Questa è la nota di Giulio Meotti che ho trovato su Facebook:
"L'"Europa cattolica" presto sarà soltanto un ricordo. Non parliamo dei paesi già "persi", dalla Scandinavia all'Inghilterra, ma dei cosiddetti "bastioni". In quindici anni, il numero di sacerdoti attivi in Irlanda è diminuito del 43 per cento. E i tre quarti avrà più di sessant’anni nel 2030. In Francia nel 2018 saranno ordinati appena 114 sacerdoti. Venti in meno in un anno e 58 diocesi non avranno una sola ordinazione. In quindici anni, il numero di seminaristi in Spagna è diminuito del 27 per cento. La metà delle parrocchie non ha un sacerdote fisso. L’Austria passerà da 660 a 150 parrocchie. In Baviera ha chiuso l’ultimo convento delle Brigidine. Erano rimaste soltanto due suore, di cui una in un ospizio. A Monaco quest'anno solo un candidato al sacerdozio. Resta soltanto la Polonia. Domani nel Foglio in edicola due mie pagine di inchiesta (numeri, storie, scenari) sulla grande scristianizzazione in corso".

Qui assistiamo ad un paradosso.
Nei Paesi già persi, come la Svezia o l'Inghilterra, la Chiesa cattolica è ampiamente attiva e sta vedendo delle conversioni importanti dal luteranesimo o dall'anglicanesimo.
In quei Paesi, la Chiesa cattolica è minoritaria ma è attiva sul piano spirituale ed attrae persone (anche sacerdoti) in uscita dalla Chiesa luterana e da quella anglicana, che ad oggi non sanno più dare risposte.
Evidentemente, la Chiesa cattolica in Paesi come la Svezia e l'Inghilterra ha dei buoni sacerdoti.
Quello che preoccupa sta proprio nei Paesi cattolici.
Nei Paesi cattolici, la situazione è diversa.
Qui il crollo della fede e della pratica religiosa è in forte declino.
Per esempio, qui a Roncoferraro (in Provincia di Mantova) ci sono otto parrocchie in tutto il territorio comunale.
Eppure ci sono solo cinque parroci, dei quali qualcuno di loro è in là con gli anni e ha acciacchi.
Situazioni analoghe sono dappertutto.
Il problema fondamentale è il fatto che le Chiesa cattolica ha problemi interni molto forti, come la divisione tra i progressisti, quelli favorevoli ad immigrazione senza regole e alle benedizioni di nozze omosessuali in chiesa, ed i conservatori, coloro che sono fedeli alla tradizione.
Questa divisione è un problema molto serio, a fronte di un'Europa che ha scelto il relativismo.
Le chiese che chiudono e vengono demolite, gli ordini religiosi deperiscono, i sacerdoti diminuiscono ed i numeri di fedeli calano.
Oltre a ciò, l'Europa ha scelto il relativismo.
Il mondo della cultura, assieme alla politica, ha scelto di rinnegare le proprie radici...in nome della "modernità".
Così, le future generazioni europee non hanno più nessun contatto con la storia della loro realtà.
Questo sta distruggendo l'Europa.
In Polonia, il cattolicesimo resiste perché la popolazione è ancora memore degli orrori del comunismo e trasmette ciò ai suoi posteri.


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