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lunedì 10 settembre 2018

Discendenti degli italiani all'estero, una situazione delicata

Su "Italia chiama Italia" vi è un articolo di Andrea Di Bella che è intitolato "Cittadinanza italiana, stop a ius sanguinis senza limiti. Trasmissione solo fino ai nonni?".
Riguardo al DL Salvini sulla sicurezza, sono d'accordo su quasi tutto.
L'unica eccezione riguarda la questione dei discendenti degli italiani all'estero, per il quale vi sarebbe una limitazione della trasmissibilità della cittadinanza italiana fino al secondo grado di parentela.
Ora, questo punto mi lascia alquanto perplesso.
Sia ben chiaro, l'immigrazione senza controllo è un problema.
L'immigrazione clandestina deve essere combattuta senza se e senza ma.
Però, se un canadese, un tedesco, un americano, un brasiliano o un uruguayano che ha un'ascendenza italiana deve avere diritto di cittadinanza qui in Italia.
Semmai, si dovranno fare maggiori accertamenti riguardo agli alberi genealogici e bisogna fare diventare la cittadinanza un input per difendere la cultura italiana nel mondo..
Però, limitare lo ius sanguinis tout court potrebbe essere un problema.
Si rischia di disperdere il patrimonio culturale del nostro Paese all'estero.

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