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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 10 maggio 2018

Cagliostro e la Chiesa

Un atto di morte del 1795 inizia così:
"Anno Domini 1795, Dies 28, Mensis Augusti,

Joseph Balsamus, vulgo conte di Cagliostro, Patria Panormitanus, Baptismo Christianus, Incredulus, Hereticus, mala fama...".

L'atto di morte in questione da don Luigi Marini, parroco di San Leo, oggi in Provincia di Rimini.
Questo atto certificò la morte di un personaggio importante, Giuseppe Balsamo, alias, Conte di Cagliostro.
Nato a Palermo, il 2 giugno 1743, Cagliostro fu un personaggio particolare.
Egli fu un avventuriero, figlio di un venditore di stoffe.
Il padre morì poco tempo dopo la sua nascita ed egli fu mandato in un orfanotrofio gestito dai padri Scolopi, che lo definirono ribelle ad ogni autorità.
Però, egli si interessò molto dell'uso delle erbe per curare le malattie.
Nel convento dei Fatebenefratelli di Caltagirone (presso cui fu mandato nel 1756) egli si interessò dell'uso delle erbe medicinali nel vicino ospedale.
Da qui nacque la sua fama di guaritore o di ciarlatano e truffatore.
Balsamo viaggiò molto e alla fine arrivò a Londra.
Nel 1776 (o nel 1777) Balsamo fu iniziato alla loggia massonica "L'Esperance" e lì si presentò come "Conte di Cagliostro".
Nel 1784, Cagliostro fondò a Bordeaux una loggia massonica di "Rito Egizio".
Nel 1788, egli tornò in Italia e cercò di fare riconoscere la sua loggia da Papa Pio VI (25 dicembre 1717-29 agosto 1799).
Arrivato a Roma,  egli fu arrestato dalla gendarmeria pontificia e condannato.
Dapprima, egli fu condannato a morte ma poi la condanna fu commutata in carcere a vita, nel forte di San Leo.
Egli fu calato in una cella che ebbe l'apertura dall'alto, poiché si temette che egli potesse ipnotizzare le guardie, ed una finestrella con una triplice inferriata.
La cella, denominata "Il Pozzetto", è ancora oggi presente.
Cagliostro morì di un colpo apoplettico.
La sua salma fu portata via dalle guardie, per la sepoltura.
Qui accadde un fatto strano.
Scendendo dal forte, i portantini si fermarono per andare a bere in una locanda.
Posarono la salma sul pozzo ed andarono a bere.
Quando tornarono, non trovarono più il corpo.
La leggenda tramandata ci dice questo.
Sulla sua sepoltura ci sono ancora oggi molti misteri.
Alcuni, dicono che sia stato sepolto anonimamente vicino al forte o nel duomo di San Leo.
Ora, faccio una riflessione.
La massoneria fu condannata dalla Chiesa per la prima volta nel 1738, da Papa Clemente XIII (7 aprile 1652-6 febbraio 1740).
Questo è il testo della bolla in italiano:

"Lettera Apostolica In eminenti,

di Papa Clemente Vescovo,

servo dei servi di Dio

A tutti i fedeli, salute e Apostolica Benedizione.

Posti per volere della Clemenza Divina, benché indegni, nell'eminente Sede dell'Apostolato, onde adempiere al debito della Pastorale provvidenza affidato a Noi, con assidua diligenza e con premura, per quanto Ci è concesso dal Cielo, abbiamo rivolto il pensiero a quelle cose per mezzo delle quali — chiuso l'adito agli errori ed ai vizi — si conservi principalmente l'integrità della Religione Ortodossa, e in questi tempi difficilissimi vengano allontanati da tutto il mondo Cattolico i pericoli dei disordini.

Già per la stessa pubblica fama Ci è noto che si estendono in ogni direzione, e di giorno in giorno si avvalorano, alcune Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Conventicole o Aggregazioni comunemente chiamate dei Liberi muratori o des Francs Maçons, o con altre denominazioni chiamate a seconda della varietà delle lingue, nelle quali con stretta e segreta alleanza, secondo loro Leggi e Statuti, si uniscono tra di loro uomini di qualunque religione e setta, contenti di una certa affettata apparenza di naturale onestà. Tali Società, con stretto giuramento preso sulle Sacre Scritture, e con esagerazione di gravi pene, sono obbligate a mantenere un inviolabile silenzio intorno alle cose che esse compiono segretamente.

Ma essendo natura del delitto manifestarsi da se stesso e generare il rumore che lo denuncia, ne deriva che le predette Società o Conventicole hanno prodotto tale sospetto nelle menti dei fedeli, secondo il quale per gli uomini onesti e prudenti l'iscriversi a quelle Aggregazioni è lo stesso che macchiarsi dell'infamia di malvagità e di perversione: se non operassero iniquamente, non odierebbero tanto decisamente la luce. Tale fama è cresciuta in modo così considerevole, che dette Società sono già state proscritte dai Prìncipi secolari in molti Paesi come nemiche dei Regni, e sono state provvidamente eliminate.

Noi pertanto, meditando sui gravissimi danni che per lo più tali Società o Conventicole recano non solo alla tranquillità della temporale Repubblica, ma anche alla salute spirituale delle anime, in quanto non si accordano in alcun modo né con le Leggi Civili né con quelle Canoniche; ammaestrati dalle Divine parole di vigilare giorno e notte, come servo fedele e prudente preposto alla famiglia del Signore, affinché questa razza di uomini non saccheggi la casa come ladri, né come le volpi rovini la Vigna; affinché, cioè, non corrompa i cuori dei semplici né ferisca occultamente gl'innocenti; allo scopo di chiudere la strada che, se aperta, potrebbe impunemente consentire dei delitti; per altri giusti e razionali motivi a Noi noti, con il consiglio di alcuni Venerabili Nostri Fratelli Cardinali della Santa Romana Chiesa, a ancora motu proprio, con sicura scienza, matura deliberazione e con la pienezza della Nostra Apostolica potestà, decretiamo doversi condannare e proibire, come con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo, condanniamo e proibiamo le predette Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Aggregazioni o Conventicole dei Liberi Muratori o des Francs Maçons, o con qualunque altro nome chiamate. Pertanto, severamente, ed in virtù di santa obbedienza, comandiamo a tutti ed ai singoli fedeli di qualunque stato, grado, condizione, ordine, dignità o preminenza, sia Laici, sia Chierici, tanto Secolari quanto Regolari, ancorché degni di speciale ed individuale menzione e citazione, che nessuno ardisca o presuma sotto qualunque pretesto o apparenza di istituire, propagare o favorire le predette Società dei Liberi Muratori o Francs Maçons o altrimenti denominate; di ospitarle o nasconderle nelle proprie case o altrove; di iscriversi ed aggregarsi ad esse; di procurare loro mezzi, facoltà o possibilità di convocarsi in qualche luogo; di somministrare loro qualche cosa od anche di prestare in qualunque modo consiglio, aiuto o favore, palesemente o in segreto, direttamente o indirettamente, in proprio o per altri, nonché di esortare, indurre, provocare o persuadere altri ad iscriversi o ad intervenire a simili Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Aggregazioni o Conventicole, sotto pena di scomunica per tutti i contravventori, come sopra, da incorrersi ipso facto, e senza alcuna dichiarazione, dalla quale nessuno possa essere assolto, se non in punto di morte, da altri all'infuori del Romano Pontefice pro tempore.

Vogliamo inoltre e comandiamo che tanto i Vescovi, i Prelati Superiori e gli altri Ordinari dei luoghi, quanto gl'Inquisitori dell'eretica malvagità deputati in qualsiasi luogo, procedano e facciano inquisizione contro i trasgressori di qualunque stato, grado, condizione, ordine dignità o preminenza, e che reprimano e puniscano i medesimi con le stesse pene con le quali colpiscono i sospetti di eresia. Pertanto concediamo e attribuiamo libera facoltà ad essi, e a ciascuno di essi, di procedere e di inquisire contro i suddetti trasgressori, e di imprigionarli e punirli con le debite pene, invocando anche, se sarà necessario, l'aiuto del braccio secolare.

Vogliamo poi che alle copie della presente, ancorché stampate, sottoscritte di mano di qualche pubblico Notaio e munite di sigillo di persona costituita in dignità Ecclesiastica, sia prestata la stessa fede che si presterebbe alla Lettera se fosse esibita o mostrata nell'originale.

A nessuno dunque, assolutamente, sia permesso violare, o con temerario ardimento contraddire questa pagina della Nostra dichiarazione, condanna, comandamento, proibizione ed interdizione. Se qualcuno osasse tanto, sappia che incorrerà nello sdegno di Dio Onnipotente e dei Santi Apostoli Pietro e Paolo.

Clemente P.P. XII, 28 aprile 1738".


La massoneria era associata non solo all'eresia ma anche all'Illuminismo e (quindi) all'anticlericalismo.
Ora, ci sarebbero da porre queste domande su Cagliostro.
Cagliostro era un massone?
Sicuramente.
Cagliostro era un eretico?
Probabilmente.
Cagliostro era un illuminista?
No.
Cagliostro non era un illuminista.
La sua massoneria di "Rito egizio" era di carattere mistico ed esoterico e (di per sé) non si pronunciava contro la Chiesa, tanto che al suo interno vi erano anche ecclesiastici e chiese al Papa di riconoscerla. 
Per quanto potesse essere stato discutibile e, probabilmente,  difficilmente conciliabile con la fede cattolica, il misticismo di Cagliostro non aveva nulla da spartire con l'Illuminismo.
Dunque, Cagliostro fu un prodotto  del suo tempo.



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa foto presa dalla pagina Facebook di Christian Ricchiuti, esponente di Fratelli d'Italia.