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giovedì 17 maggio 2018

Il nuovo governo faccia diventare l'Italia competitiva!

Su "Il Giornale" vi è un articolo intitolato "I barbari, i servi e i saggi".
L'articolo è un editoriale del direttore Alessandro Sallusti.
Di esso, vi riporto questo stralcio:

"La lobby europea dice la sua, come ha sempre fatto, sugli affari interni italiani. E la sua gazzetta, il Financial Times, fa la sintesi: «Arrivano i barbari», riferendosi al nascente governo Cinquestelle-Lega.Matteo Salvini non ci sta e ieri ha chiosato: «Meglio barbari che servi». Come non essere d'accordo, anche perché la parola «barbari» all'origine stava a indicare chi parlava una lingua diversa e che quindi alle orecchie dell'ascoltatore natio appariva come un balbuziente.

Ora, che Italia ed Europa parlino lingue diverse non è una novità: incomprensioni e diffidenze sono vecchie quanto l'euro. Qualsiasi governo, da quelli Berlusconi a quello di Renzi, ha dovuto fare i conti (non solo in senso metaforico) con i tecnocrati di Bruxelles, senza mai venirne davvero a capo. Anzi, il Cavaliere, apparentemente il più moderato di tutti, è caduto anche (ma forse soprattutto) per le sue impuntature contro l'egemonia egoista dell'asse franco-tedesco, quello per intenderci che ha innescato il complotto dello spread del 2011, oggi ammesso - sia pure per convenienza - financo dall'ultra grillino Di Battista.
L'esperienza deve quindi insegnare che nello scontro frontale, giusto o sbagliato che sia, il governo italiano è destinato a soccombere (anche Renzi ne sa qualcosa), stante la disparità di forze in campo. E che per tornare alla massima di Matteo Salvini, tra barbari e servi - all'epoca dei romani - in mezzo c'era il Senato, punto di mediazione di uomini di esperienza e buon senso
".

L'unico modo per porre un freno a questa Unione Europea tecnocratica e burocratica è rendere l'Italia competitiva.
Un'Italia più forte è un'Italia che può battere i pugni a Strasburgo e a Bruxelles.
Per rendere l'Italia più forte, bisogna favorire l'impresa, con un fisco meno pesante, con una giustizia più efficiente con una minore burocrazia (e di conseguenza con una minore spesa pubblica) e con nuove infrastrutture.
Così facendo, si fanno lavorare più persone e si crea più ricchezza.
Inoltre, il governo deve difendere gli interessi dell'Italia in Europa e nel mondo.
Un'Italia più ricca è un'Italia che attira più capitali e (di conseguenza) diventa anche un'Italia più credibile politicamente.
Quando l'Unione Europea fa delle cose che possono mettere a rischio l'interesse italiano, il governo italiano deve dire "no" a quelle cose.
Un'Italia più credibile politicamente può difendere meglio il suo interesse e battere i pugni a Bruxelles.
Ora, non mi pare che il "contratto" tra Lega e Movimento 5 Stelle vada in questa direzione.
Con tutto il rispetto, esso mi pare un po' "schizofrenico".
Ci sono delle cose buone ma ce ne sono altre che non lo sono.
Per esempio, da quello che ho letto, ho visto che il "contratto" non tratta molto il tema del lavoro.
Inoltre, anche il possibile blocco della TAV Lione-Torino non sembra che vada verso un aumento della competitività.
Altre misure proposte, invece, sono più che condivisibili e corrette.
Penso agli sgravi per gli asili nido solo alle famiglie italiane o al taglio alle accise sulla benzina.
Anche l'eccessivo costo dei carburanti è causa di arretratezza.
Sono d'accordo con Forza Italia e con il presidente Berlusconi: un eventuale governo giallo-verde (Movimento 5 Stelle-Lega) dovrà essere sostenuto solo sui punti utili per il Paese.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.