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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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sabato 19 maggio 2018

Il vincolo di coalizione

Leggete l'articolo di Vittorio Sgarbi su "Il Giornale".
Di questo articolo, riporto questo stralcio:

"Non per sottilizzare, ma mi pare logico e onesto osservare che la proposta di introdurre il vincolo di mandato, correggendo la Costituzione che considera gli individui e le loro idee più importanti dei partiti, sia uno dei tratti illiberali e totalitari dello scriteriato accordo tra Lega e M5S.

E fin qui mi sembra condivisibile il richiamo di Stefano Parisi. Ma il paradosso è che chi propone questa misura ha dato macroscopica prova di violazione del vincolo di mandato, e non individuale ma collettiva, separando per volontà del capo un blocco intero dalla coalizione con cui si era presentato agli elettori.

È il caso dei deputati della Lega che, nei collegi, sono stati votati con Forza Italia e con Fratelli d'Italia e stanno per andare al governo con il principale nemico del centrodestra, che addirittura impone loro la condizione di separarsi da una parte essenziale e determinante della coalizione. Di Maio dice: «Mai con Berlusconi» e Salvini non difende il voto dei suoi elettori, il cui mandato è contrario a M5S, ma abbozza, trama e infine elabora un contratto fraudolento con il nemico, lasciando ai margini Forza Italia come se fosse sufficiente a legittimarlo il via libera di Berlusconi. Ma neanche Berlusconi dispone del voto che l'elettore ha dato a un candidato, contro un partito di ignoranti e di aguzzini che ha scelto come simbolo i Davigo e i Di Matteo
.".

Al di là dei toni usati, che sono tipici di Sgarbi e non del sottoscritto, che ama usare più il fioretto che la sciabola, e del fatto che non vi sia nella Costituzione un vincolo di mandato dei parlamentari, che io metterei in quattro e quattro otto, qualche considerazione deve essere fatta.
Su un punto, Sgarbi ha ragione.
I parlamentari eletti nei collegi uninominali all'interno di coalizioni sono in Parlamento grazie ai voti di tutti i partiti di queste ultime.
Per esempio, Pierferdinando Casini è stato eletto al Senato nel collegio di Bologna.
Casini è dei Centristi per l'Europa, un partito alleato del Partito Democratico e che fa parte del centrosinistra.
Dunque, Casini è al Senato grazie ai voti presi dal suo partito e dagli altri partiti del centrosinistra, a cominciare dal Partito Democratico.
Egli rappresenta l'intera coalizione di centrosinistra nel collegio di Bologna, in cui è stato eletto.
Lo stesso dicasi per i settanta parlamentari della Lega che sono stati eletti nei collegi uninominali.
Questi parlamentari non sono stati eletti non solo grazie ai voti presi dalla Lega ma anche grazie a quelli presi dagli altri partiti della coalizione di centrodestra.
Lo stesso dicasi anche per gli altri parlamentari del centrodestra eletti nei collegi uninominali, che sono lì anche grazie ai voti della Lega.
Le cose debbono essere dette con equilibrio e correttezza.
Qui si rischia davvero un problema politico serio che denota uno scollamento tra gli elettori e gli eletti.
Ciò è dovuto all'attuale sistema che prevede una legge elettorale ancora troppo proporzionale (e non pienamente maggioritaria) che di fatto impone anche di sacrificare i vincoli di coalizione per governare.
Il fatto che oggi il voto sia tripolare aggrava la situazione.
Dal 2011 ad oggi, sembra che il voto non conti più nulla.
Solo una legge elettorale maggioritaria può cambiare le cose. 







4 commenti:

  1. Dei grillini non mi meraviglio, è gente che nemmeno dovrebbe stare in parlamento visto che prende ordini da una società esterna ma in realtà nemmeno di Salvini mi meraviglio dopo il tradimento della coalizione alle amministrative di Roma

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  2. Salvini ha tradito gli elettori di Forza Italia e di Fratelli d'Italia prima ancora dei rispettivi leaders

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  3. Su un punto non sono d'accordo con te.
    Tu continui a parlare di quello che è accaduto a Roma, che (sia chiaro) è stato inaccettabile.
    A Roma, il centrodestra si è suicidato e chi ha voluto tale suicidio se ne deve assumere la responsabilità.
    Però, l'Italia non è mica solo Roma.
    Qui in Lombardia, il centrodestra governa da oltre vent'anni e non ci sono mai state rotture.
    Secondo me, per quanto possa essere stato inaccettabile, il caso di Roma deve essere trattato come un caso locale.
    Poi, sui grillini, sono pienamente d'accordo con te.
    Di loro, penso tutto il male possibile.

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  4. Questo è un sistema folle!
    Anche nel 2013, il centrodestra si era presentato unito e poi si era diviso.
    Il Popolo della Libertà era andato al governo con il Partito Democratico e la Lega (allora Lega Nord) era finita all'opposizione.
    Bisogna cambiare il sistema, che favorisce queste cose.
    Serve una legge elettorale maggioritaria e non proporzionale.

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