Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan dovrebbe piantarla di accusare Israele di genocidio, anche perché in fatto di genocidi in Turchia se ne sa qualcosa.
Non mi riferisco solo al genocidio armeno ma anche a quello dei Greci nel Ponto.
Infatti, fino alla seconda metà dell'XI secolo AD, l'Asia Minore era abitata da Greci, essendo quella terra stata parte dell'Impero Romano d'Oriente.
Nel 1071, arrivarono i Turchi Selgiuchidi, i quali sconfissero i Bizantini a Manzicerta ed invaso l'Anatolia.
La I Crociata riuscì in parte fare sì che l'Impero Romano d'Oriente recuperasse i territori anatolici.
Anche i Mongoli riuscirono a bloccare i turchi.
Verso il XV secolo, però, ci fu il disfacimento dell'Impero Mongolo ed ii Turchi si autodefinirono Gazi, ossia Stato in perenne guerra santa contro i "kaffir", gli "infedeli". Perciò arruolarono forzosamente i bambini di altre confessioni e li costringevano a diventare fanatici islamici: in particolare Greci, Armeni, Bulgari, Albanesi, Serbi, tutti cristiani. Li indottrinarono con quelle che sono ancora oggi i metodi di indottrinamento degli jhadisti: credendo di essere figli del sultano e che se fossero morti in battaglia sarebbero andati in Paradiso. Così spinsero questo esercito di fanatici indottrinati a combattere contro la loro stessa gente: sui calcola che in circa sette secoli di presenza turca in Asia Minore furono massacrati milioni di Greci e di Armeni, e centinaia di migliaia tra Curdi, Siriani, Serbi e Bulgari.
Su "Il Secolo d'Italia" vi è un articolo che tratta l'argomento.
Tuttavia, il più grosso genocidio fu nel XX secolo.
A farne le spese furono gli Armeni (di cui oggi si parla) ed i Greci.
Fino al 1923, i Greci dell'Anatolia furono circa 1,2 milioni.
Oggi, essi sono solo settemila, come gli abitanti del Comune di Roncoferraro, ove risiedo.
Erdogan dovrebbe farsi un esame di coscienza.
Invece di insultare Israele, egli dovrebbe scusarsi con i Greci, gli Armeni e tutte le altre popolazioni soggiogate dai Turchi.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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