Dell'editoriale, riporto questo stralcio:
"Finisce l’epoca del centrodestra unito: la spaccatura tra governo e opposizione sarà sempre più dura. Ma Di Maio e Salvini vanno avanti e cominciano a fidarsi l’uno dell’altro. Anche Fratelli d’Italia dovrà riflettere
La verità va detta: se il governo Di Maio Salvini va in porto, siamo al cambio di stagione. Termina quella caratterizzata dai duelli di Berlusconi con la sinistra dal ’94 in poi, si apre quella messa in campo da due giovani leader che si sono combattuti, annusati, piaciuti. E che sembrano fidarsi l’uno dell’altro. Al punto che potrebbe anche finire con uno di loro a palazzo Chigi e l’altro vice senza puntare agli sgambetti. Perché quando hai tutti contro, la compattezza diventa un valore.
In una mattinata, Luigi e Matteo hanno sbrigato anche i principali punti programmatici rimasti aperti: due aliquote per la flat tax – 15 e 20 per cento – e già sembra un miracolo rispetto alla valanga di tasse che paghiamo adesso; il reddito di cittadinanza sarà a tempo e non indefinito; i nidi gratuiti per le famiglie italiane. Più tutto il resto, già abbondantemente noto, e financo qualche aggiunta finale di chiarimento viste le bordate di chi non ha mai visto un contratto di governo in vita sua. Prima, si andava direttamente in aula con le dichiarazioni programmatiche del presidente del consiglio…
Cambio di stagione e cambio di passo, dunque.
E finirà anche una storia che abbiamo conosciuto per circa una ventina d’anni, quella del centrodestra unito. Cesseranno le carezze, arriveranno i manrovesci e nulla sarà più come prima. Inevitabilmente.
Sarà complicato mantenere in piedi una coalizione che fa miracoli per restare unita in periferia, mentre a livello nazionale si divide clamorosamente tra maggioranza e opposizione. A pagina 3 raccontiamo lo scontro che si registra a suon di dichiarazioni nei confronti del governo nascente da parte di Forza Italia e Fratelli d’Italia, con tonalità decisamente più dure dal partito azzurro.
Salvini chiude l’era Berlusconi e probabilmente era inevitabile. Le stesse reazioni seguite alla sua riabilitazione non hanno aiutato il Cavaliere, (sembra la fine di una persecuzione con l’assoluzione…) mentre più semplicemente e se lo riterranno davvero opportuno, tornerà candidabile.
Dovrà riflettere bene sul da farsi Giorgia Meloni, aldilà del voto negativo già annunciato nei confronti del nuovo governo: anche per la gagliarda leader di Fdi si pone un problema di prospettiva politica che seguiremo con la dovuta attenzione e rispetto.".
Anche con i governi presieduti da Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni vi era una situazione analoga ma a parti invertite.
La cosa che mi spaventa (da uomo che si è sempre riconosciuto nel centrodestra) è che un'area politica che nel Paese è maggioritaria potrebbe non avere più una forza politica di riferimento.
L'Italia non è un Paese di sinistra.
L'Italia è un Paese di centrodestra.
Pensiamo ai governi della Democrazia Cristiana, piuttosto che a quelli di centrodestra.
Ricordo che l'unica vera vittoria del centrosinistra alle elezioni fu nel 1996.
In queste elezioni, il centrodestra andò diviso. La Lega Nord corse da sola mentre il CCD-CDU, Forza Italia ed Alleanza Nazionale corsero insieme.
Eppure, nonostante questa divisione, l'area di centrodestra fu sempre maggioritaria, anche se al governo ci andò il centrosinistra, il quale fece dei disastri.
Mi viene in mente l'"Eurotassa".
Erano altri tempi.
Oggi, la gente è disillusa e se questa divisione nel centrodestra si aggravasse potrebbero esserci degli sconvolgimenti dello scenario politico e tanta gente potrebbe non avere una forza di riferimento da votare.
Io, per esempio, avrei delle difficoltà a votare, sapendo che la mia forza politica di riferimento non andrebbe al governo.
Potrei votare solo per "romanticismo" ma saprei già che la mia forza politica non andrebbe al governo.
A mio modesto parere, i vari attori delle vicende del centrodestra farebbero miglior cosa a riflettere.
A mio modesto parere, i vari attori delle vicende del centrodestra farebbero miglior cosa a riflettere.
Se ci fossero dei grossi sconvolgimenti del panorama politico (cosa che non auspico) tanta gente potrebbe non andare più a votare.
La nostra democrazia perderebbe qualità.
Ho già combattuto su Twitter contro queste idee di Francesco Storace che si è unito ultimamente alla Lega
RispondiEliminaPuah!
Non ci spiega Mr. Storace dove troveranno i quattrini i due giannizzeri, uno dei quali già ha tradito due volte
Storace non aveva sostenuto Alfio Marchini?
RispondiEliminaIl problema è uno: il centrodestra vince se è unito.
Se è diviso, vince il Partito Democratico o (in alternativa) vince il Movimento 5 Stelle.
Questi sono i fatti.