Quanto accaduto in questi giorni è stato vergognoso per la nostra politica e per la nostra democrazia e ha dimostrato che (forse) coloro che fanno parte di questa classe dirigente hanno a cuore interessi che non sono nostri.
Ora, io rispetto il presidente della Repubblica ma la sua azione è stata viziata da due errori molto evidenti.
Vista la situazione venuta fuori dal voto del 4 marzo scorso, egli avrebbe dovuto dare l'incarico di governo a Matteo Salvini, leader della Lega e del centrodestra, che sarebbe andato al governo con tutta la coalizione, la quale ha preso il 37% dei voti.
Invece, egli ha preferito non prendere posizione in questo senso, facendo melina e favorendo l'accordo tra Movimento 5 Stelle e Lega, una sorta di "ircocervo".
Questo è stato il primo errore.
In seguito, egli ha commesso il secondo errore, ponendo il veto sul nome di Paolo Savona come ministro dell'Economia e delle Finanze.
Secondo vari giuristi ed opinioni di padri costituenti, Mattarella non avrebbe dovuto porre il veto su Savona.
Evidentemente, in Europa, un governo euroscettico (o comunque critico verso l'Unione Europea) avrebbe dato fastidio.
Ricordo anche il governo del presidente Berlusconi, che nel 2011 fu fatto cadere con la pressione sullo spread fatta dai tedeschi, i quali chiesero anche allora presidente americano Barack Hussein Obama di intervenire.
Rileggete le parole dell'allora ministro dell'Economia americano Timothy Geithner.
La storia si ripete e per noi italiani sembra che il voto non conti più nulla.
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