"Se nascesse questo governo degli estremi che si lambiscono, sarebbe la sconfitta politica dei disegni di Napolitano. Francamente sarebbe una cosa che ad impulso di sentimenti mi farebbe esultare. Non solo per la distanza politica e morale dal vecchio Capo dello Stato, ma anche per la distanza dai comportamenti - mal celati - dell’attuale Presidente della Repubblica Mattarella che ha fatto l’impossibile per provare a far rientrare in gioco il sistema PD e quello dei poteri consolidati dello Stato.
E già l'inquilino del Quirinale, si preparava a sfogliare l’album di famiglia per nominare un governo di amici e compagni - in difformità all’indicazione elettorale degli italiani - che solo apparentemente apparissero distaccati dal gioco politico degli interessi particolari e del politicamente corretto.
Magari una lista dettata dall’Europa con i consigli di alcuni dioscuri che in Italia agiscono dietro le quinte della nostra precaria democrazia.
Di certo questo governo Di Maio-Salvini, se nascesse, faciliterebbe il recupero elettorale del PD che ha già preannunciato un'opposizione dura (nessuna novità perché il PD non ha mai fatto opposizione costruttiva contro i governi di cui non ne ha fatto parte). Non sarebbe questo, però, il rischio più grave, perché ignorare che l'Italia non possa permettersi di fronteggiare l'ostilità europea, senza atteggiamenti coerenti e responsabili di mediazioni e accordi, potrebbe essere molto pericoloso.
L'immagine della Grecia non deve apparire affatto distante.
L'Italia per il cambiamento aveva bisogno d'essere credibile in Europa e sarebbe stata preziosa la possibilità di agire, senza sudditanza e senza compromessi al ribasso, dal di dentro di una delle due famiglie politiche maggioritarie europee (il PPE).
La presenza di Forza Italia, stranamente, dati i comportamenti e la stupidità del pregiudizio, poteva essere una garanzia di credibilità nell'interesse sia di Salvini che di Di Maio.
Pazienza!
Pensare di cavar sangue dalle rape è sempre un errore di chi pensa per il bene, purché questo non si risolva ancora una volta con un prezzo troppo alto che gli italiani dovranno pagare assieme a tutto il resto.".
Sono d'accordo con questa nota ed aggiungo una cosa.
Io ho imparato che in politica conta di più il "non detto" e temo che la cosa possa non finire qui.
Con Forza Italia fuori dal governo, potrebbe nascere quel "Partito della Nazione" che già Matteo Renzi teorizzava.
Che un pezzo di Forza Italia occhieggi al Partito Democratico è noto.
L'ultima garanzia per Forza Italia ed il centrodestra è il presidente Silvio Berlusconi.
Egli ha detto che Forza Italia non voterà la fiducia al governo ma non romperà l'alleanza con la Lega.
Purtroppo, una cosa gioca a sfavore del presidente Berlusconi: il tempo.
Da uomo di centrodestra, io auspico che Berlusconi resti in sella ancora a lungo.
Se il presidente andasse via, Forza Italia potrebbe dissolversi.
Una parte di essa potrebbe andare con il Partito Democratico e l'altra potrebbe finire con la Lega o con Fratelli d'Italia.
Senza più un partito moderato e capace di mediare tra le forze di una coalizione, come Forza Italia, anche la presenza di un centrodestra potrebbe essere a rischio.
Si rischia la frammentazione di un'area politica che nel Paese è maggioritaria.
Questo favorirebbe la vittoria di forze che (in realtà) sono minoritarie.
La nostra democrazia perderebbe in termini di qualità.
Per assurdo, chi la pensa come Napolitano l'avrebbe vinta.
Questi "giovani baldanzosi" l'hanno capito?
Per assurdo, chi la pensa come Napolitano l'avrebbe vinta.
Questi "giovani baldanzosi" l'hanno capito?
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