Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo del sito "Progetto Dreyfus" che è intitolato "Papa Francesco riceverà Abu Mazen".
Domani, Papa Francesco riceverà il presidente della sedicente Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen.
Infatti, domani ci sarà l'apertura della nuova ambasciata palestinese in Vaticano.
Questa cosa avviene in seguito all'apertura del Papa ad un riconoscimento dello Stato di Palestina.
Ora, io sono un cattolico praticante.
Anzi, io sono un "papalino".
Però, sono un "papalino" che pensa con la sua testa e che ha una coscienza.
Riguardo alla questione dello Stato di Palestina, il Papa non opera come capo della Chiesa (di cui io mi onoro di fare parte) ma come capo di Stato.
Ergo, in questi casi, la sua decisione è legittima, anche se non è condivisibile, poiché per essa non vale il dogma dell'infallibilità pontificia. Questa decisione è politica. Non c'è un dogma che impone di riconoscere la "Palestina".
Essa è contestabile e potrà essere rovesciata dal Papa che verrà dopo di lui senza troppi patemi.
Quindi, quei cattolici (come me) che sostengono Israele, non abbiano paura di contestare questa presa di posizione del Papa e di dire di non condividerla.
Il Papa ha preso una decisione politica contestabile ed erronea nel riconoscere la Palestina.
Basti guardare bene un punto: la sedicente "Palestina" sarebbe costituita dalla West Bank e dalla Strisca di Gaza.
Ora, la West Bank è in mano ad Abu Mazen e la Striscia di Gaza è in mano ad Hamas.
Né Abu Mazen, né Hamas riconoscono Israele.
Israele ha tutte le ragioni di diffidare di Abu Mazen, il quale aveva scritto una tesi con cui aveva di fatto negato la Shoah.
Hamas odia apertamente Israele e ne vuole la distruzione.
Quindi, non potrà mai essere attuata la politica dei "due popoli, due Stati".
Se io fossi il Papa, non riceverei Abu Mazen.
Non darei legittimità a chi ha posizioni ambigue verso lo Stato di Israele.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento