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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 5 gennaio 2017

Questa deflazione è sintomo di declino

Cari amici ed amiche,

come riporta "Giornale", c'è una differenza tra la deflazione che ci fu nel 1959 e quella di questi tempi.
Riporto lo stralcio dell'articolo:

"Il senso del progresso che si è interrotto o, ancora meglio dal punto di vista giornalistico, di un regresso in piena regola. Oggi non si può più fare. La deflazione datata 1959 fu registrata alla vigilia del boom economico, in un'Italia con un potenziale enorme, lontana dai rigori del Dopoguerra e ancora immune dalla degenerazione - iniziata esattamente dieci anni dopo - che ha trasformato una tigre dell'economia e della cultura mondiale in un Paese periferico, famoso per la bassa competitività, il debito pubblico monstre e i giovani inoccupati.

Quella era una deflazione della speranza. Il dato Istat del 2016 è deflazione della disperazione. Specchio di una periferia europea: prezzi in discesa perché calano i consumi, il commercio è in crisi e le famiglie che adottano («negoziano», dicono i sociologi) uno stile di vita più povero
".

La deflazione che ci fu nel 1959 fu una deflazione che aprì al boom economico.
Quella che c'è oggi, invece, è sintomo di un inesorabile declino.
Il motivo è semplice: nel 1959, il nostro Paese aveva una cosa che oggi non ha: la sovranità monetaria.
Pensiamo solo al fatto che con la sovranità monetaria si fosse potuta fare anche la svalutazione competitiva.
Oggi, con l'Euro, questa cosa non è più possibile e per mantenere l'Euro si debbono rispettare certi parametri non presi qui in Italia.
I parametri sono come quelli tedeschi. Secondo i parametri tedeschi, l'inflazione è un male.
Da qui nascono tutti i problemi: sempre meno gente lavora, sempre meno gente compra, le aziende vanno male e di nuovo sempre meno gente lavora ed il circolo vizioso ricomincia.
Noi siamo in un circolo vizioso.
A noi conviene ancora questo Euro?
Ricordo una cosa: negli USA la crisi colpì duro ed il presidente americano Barack Hussein Obama (che è il peggiore presidente che gli USA abbiano mai avuto), pur nella sua mediocrità, ha fatto l'unica cosa sensata che avrebbe potuto fare: fare stampare subito moneta alla Federal Reserve.
I tecnocrati europei, invece, non hanno fatto la stessa cosa, per il diktat tedesco.
Solo quando il governatore Mario Draghi ha preso in mano la situazione, ecco si è iniziata a fare questa cosa.
I tecnocrati europei sono stati peggiori di Obama. Essere peggio di Obama non è un complimento a quest'ultimo.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.