l'amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione un articolo de "La Repubblica" che è intitolato "Mosul, l'ultima frontiera dell'Occidente".
Ringrazio Angelo, il quale ha commentato l'articolo in questo modo:
"Questo signore scherza o dice vero?
L'ignoranza sarà la sua, date le castronerie che dice. Eppoi sarebbe molto più decoroso da parte sua, almeno evitare di parlare del cristianesimo come de "la nostra religione".
Bene! Continuiamo con questo tipo di ragionamenti ridicoli e autolesionisti, con questi relativismi fuori luogo e con questi inesistenti e fuorvianti parallelismi fra le religioni.
Poi però non lamentiamoci se come civiltà siamo ormai al tracollo...
Siamo noi che l'abbiamo voluta, continuando ad aderire acriticamente agli slogan preconfezionati senza dare nessuna importanza allo studio e all'analisi oggettiva di ciò che realmente le religioni dicono a livello dottrinale e quali realmente sono state la loro evoluzioni storiche.
Le false percezioni sulla storia passata continuano a fare danni in quantità industriale nella nostra attualità.
Che tristezza".
Angelo si è riferito a questo pezzo dell'articolo in questione, che è stato scritto da Roberto Toscano e Paolo Cadalanu:
"Le immagini che ci arrivano dal Medio Oriente – immagini di crudeltà e dolore – dovrebbero indurci alla compassione e alla solidarietà. Ma lo fanno soltanto in parte, dato che i limiti della nostra empatia sono direttamente proporzionali alla percezione di diversità, e diventa quindi anche troppo facile blindare la nostra sensibilità di fronte alle sofferenze di chi viene visto come irrimediabilmente altro da noi: per costumi, per religione, per istituzioni politiche. Si tratta in realtà di ignoranza e a volte di consapevole menzogna, dato che solo ieri, se misuriamo nei tempi della storia umana, la nostra religione era fondamentalista e settaria (gli scontri fra sunniti e sciiti non sono niente di fronte alla ferocia delle lunghe guerre di religione fra cattolici e protestanti), i nostri costumi ottusamente maschilisti, l’esercizio del potere crudele e arbitrario."
Esprimo un mio parere.
Certamente, ci furono le guerre tra noi cristiani, per esempio tra cattolici e protestanti nel XVI e nel XVII secolo.
Però, noi alla fine trovammo una quadra.
Pensiamo alla Pace di Westfalia (1648) che si siglò ad Osnabruck (tra il Sacro Romano Impero e la Svezia) e a Münster (tra il Sacro Romano Impero, le Province Unite, la Francia e la Spagna).
Con questi trattati si riuscì a superare lo scoglio della divisione religiosa che si creò nel 1517.
Ora, come il mio amico Angelo, io non sono razzista con i musulmani.
Sicuramente, ci sono dei musulmani perbene.
Però, a tempo stesso, dico che c'è un problema nell'Islam e con l'Islam.
Noi abbiamo una religione, quella cristiana, che venne fondata da Gesù Cristo, partendo dalla tradizione giudaica.
Cristo morì sulla croce, senza che egli avesse una colpa, e risorse per noi.
Il fondatore dell'Islam, invece, fu un tale Maometto che non fu solo il massimo profeta di quella religione ma fu anche un capo politico e militare che (a differenza di Gesù Cristo) impose la sua religione anche con la forza. La sua biografia ufficiale lo dice.
Cristo non fu un capo politico né si impose con la forza.
Per noi cristiani, come disse Magdi Allam, Dio si fece uomo in Cristo mentre per i musulmani Dio si fece carta nel Corano.
Nel Corano vi sono espressioni non belle verso chi non è islamico e nell'Islam manca un'esegesi, un'interpretazione delle Scritture, cosa che c'è nella Chiesa cattolica.
Quindi, applicare alla lettera e senza interpretazioni il Corano porta al rischio di una radicalizzazione, quella radicalizzazione che ha portato tante situazioni non belle, come le stragi.
Quindi, non facciamo certi parallelismi.
Cordiali saluti.
La difefrenza tra Cristianesimo ed Islam è che noi siamo andati avanti e abbiamo chiesto scusa per i nostri errori (anche troppo, per me!) mentre loro no!
RispondiEliminaEsatto.
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