vi invito a leggere l'articolo di Fausto Biloslavo su "Panorama" che è intitolato "Turchia crocevia del caos".
Turchia paga la politica altalenante del suo governo.
Ora, il Paese in questione è laico nelle istituzioni ma a maggioranza islamica e con un Islam molto radicato.
Infatti, non dovete guardare quello che accade in città come Istanbul, l'antica Costantinopoli, una città che praticamente è europea.
La Turchia più profonda è quella anatolica ed è fortemente islamica.
La Turchia di oggi vive una contraddizione tra un governo laico e (almeno a parole) democratico ed una cultura islamica che vede (come in qualsiasi realtà dell'Islam più ortodosso) nel Corano l'unico riferimento.
Questa contraddizione rischia veramente di esplodere.
A ciò si aggiunge un governo, quello del presidente Recep Tayyip Erdogan, che prima ha tollerato i traffici dell'Isis verso la Siria e che poi ha ribaltato le alleanze.
Così da Paese laico e filo-occidentale, la Turchia è oggi un Paese profondamente instabile e in bilico tra democrazia ed autoritarismo, tra laicità ed islamismo.
Erdogan ed il suo partito, l'AKP, dicono di volere mantenere la laicità e poi vogliono fare tornare moschea l'antica basilica bizantina di Santa Sofia di Istanbul, edificio che Ataturk volle convertire in museo nel 1939.
Questa situazione è oggi veramente pericolosa ed i segnali sono preoccupanti.
Il caso dello scoppio di un'autobomba il 10 dicembre 2016 vicino ad Istanbul, vicino allo stadio del Besiktas, e l'attentato che il 19 dicembre 2016 ha portato alla morte dell'ambasciatore russo ad Ankara sono solo due esempi di ciò che rischia di accadere.
La Turchia è una polveriera.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento