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martedì 17 gennaio 2017

Il regime delle libertà condizionate è fallito-nota di Vito Schepisi



Cari amici ed amiche,

questa è la nota del mio amico Vito Schepisi, il quale ogni tanto mi dà degli spunti:
"Il 2016 dovrà essere ricordato dalla storia come l’anno dei fallimenti. Sono fallite tutte le politiche del “politically correct”. Non solo quelle nazionali, ma soprattutto quelle internazionali. Il dialogo ad ogni costo, le rinunce unilaterali, il ricorso alle concessioni ai prepotenti, per scongiurare inimicizie e minacce di ritorsioni terroristiche, hanno prodotto risultati sconfortanti. E’ fallita la politica dell’integrazione, parola ambigua che ha sostituito la resa, e il mondo s’è accorto che il rigetto della convivenza, in un contesto di culture diverse, può manifestarsi in qualsiasi momento. I falliti, però, sono come gli animali feroci feriti, non si dispongono alla resa, diventano più aggressivi e, convinti di potersi riprendere, fanno ancora più danni. Il 2016 è stato l’anno in cui sono cadute le maschere. Sono emerse le contraddizioni di chi ha lavorato e ancora si adopera contro il corso naturale delle cose, contro la libertà, contro la democrazia delle libere scelte e contro l’umanità. Per venti anni hanno provato a negare le radici dei popoli e, assieme all’identità degli individui, tutte le ragioni di quei sentimenti che sono stati la forza trainante delle conquiste della nostra civiltà. Dappertutto, però, ad iniziare dagli USA, oggi sta crollando l’idea di quella democrazia preconfezionata che nei 4 ultimi mandati presidenziali USA (2 di Clinton e 2 di Obama) era stata impacchettata per tutti gli uomini della Terra. Sulle macerie del comunismo, si era consolidata un’area autodefinitasi liberal-progressista che l’aveva pensata come un pacchetto da distribuire alle masse, senza distinzione di condivisione, di merito e di legittimità. In definitiva al comunismo liberticida e assassino, sommerso dai mattoni cadenti del Muro di Berlino, si voleva sostituire una forma più accattivante di regime, organizzato per il controllo e per la resa in soggezione degli individui. C’è chi si ostina a chiamare democrazia questo nuovo regime, solo perché s’incardina nel regime delle libertà condizionate. Nel terzo millennio è come se fossimo diventati tutti uguali, come se dovessimo tutti pagare un canone a vita per un peccato originale che non abbiamo commesso. La democrazia confezionata, quella delle libertà condizionate, è un pacchetto in cui dentro c’è tutto, come un’offerta commerciale. Tutto! Dalla nascita alla morte: cosa mangiare, come ragionare, cosa leggere, come e con chi scopare, cosa vedere in tv, come spendere, come e chi votare correttamente, come educare i figli, come impiegare il tempo libero, etc.etc. Niente confini, niente distinzioni, niente scelte di coscienza. Nessuna fantasia, niente estro, nessuna libertà di essere e di fare, e nessun orgoglio, se non quello di rivendicare il primato della diversità sull’omogeneità, come se i valori del mondo fossero quelli legati alla scelta selettiva delle eccezioni alle regole, e come se la democrazia diventasse la prevalenza delle minoranze sulle maggioranze. L’offerta è di un mondo manicheo in cui ci sono le libertà fruibili e quelle impercorribili. Un’offerta a cui non è prevista la rinuncia, nonostante il costo altissimo che ci hanno obbligato a pagare. E’ stato eretto, di contro, un muro spesso e invalicabile contro chi non si riconosce nella oligarchia di chi stabilisce. E’ un muro contro cui si infrange sia il libero pensiero degli individui e sia la legittimità politica di chi ha il consenso del popolo. Come accadeva, con l’accusa di follia, per gli oppositori dei regimi totalitari, chi si oppone alla democrazia confezionata, invece che democratico e liberale, oggi è tacciato d’essere populista. Il populismo, al pari del vecchio e logoro antifascismo, è diventato il termine con cui si esprime dispregio verso chi non si riconosce nel politicamente corretto. Di democrazia mondiale se ne parlò ai tempi della Presidenza Clinton. Il Partito Democratico italiano, dopo diversi passaggi, s’è formato proprio sull’idea di questo progetto politico. Un progetto, però, che nel 2016 è fallito, perché s’è capito che si reggeva sul vuoto. 
Vito Schepisi".

Ringrazio l'amico Vito.
Questi comunisti mi fanno sempre più ridere quando si stracciano le vesti per il fatto che che non ci sia eguaglianza.
Ora, il loro modello di società è fallito.
Lo dice la storia.
Pensiamo a ciò che fecero i regimi comunisti del passato e a quello che fanno quelli ancora esistenti.
Essi hanno portato solo povertà diffusa e morte.
Del resto, lo capì anche San Tommaso Moro (1478-1535) quando (circa nel 1516) scrisse l'opera intitolata " Libellus vere aureus, nec minus salutaris quam festivus de optimo rei publicae statu, deque nova insula Utopia".
Il comunismo è fallito e ha fatto danni e tuttora ne fa.
Infatti, oggi noi ci troviamo di fronte ad un modello sociale ibrido tra cultura liberale e marxismo in cui vi sono lo statalismo marxista e la tecnocrazia.
Le espressioni di questo modello sociale sono gli USA amministrati (grazie al cielo, ancora per poco) da Barack Hussein Obama e questa Unione Europea.
Questo modello non è apertamente marxista ma non è neppure capitalista.
In primis, esso è statalista ed è basato su una burocrazia e su un fisco opprimenti.
In secundis, esso non è neppure capitalista, poiché di fatto ha scardinato un principio del capitalismo secondo cui vi deve essere l'ascensore sociale.
Nemmeno nel Medio Evo vi fu una cosa simile.
Almeno, nel Medio Evo e nel Rinascimento un povero poteva diventare ricco.
Mi viene in mente il caso del cardinale Thomas Wolsey (1471-1530) che fu figlio di un macellaio di Ipswich che divenne cardinale, arcivescovo di York e Lord Cancelliere d'Inghilterra e,  se non ci fosse stata la questione del matrimonio di re Enrico VIII (1491-1547) a farlo cadere in disgrazia, sarebbe potuto diventare anche Papa .
Il sistema attuale, invece, è bloccato.
Nel sistema attuale, un povero resta povero ed il figlio di un operaio diventa a sua volta operaio.
Questo modo di operare è tipico tanto dell'attuale Europa quanto dei regimi apertamente comunisti.
Ora, noi ci troviamo di fronte ad un'Unione Europea tecnocratica e che guarda i conti dei Paesi membri, impone a questi di spremere i cittadini con tasse e che guarda anche il calibro delle melanzane o le curvature dei cetrioli, mentre ci sono altri problemi più gravi, come l'immigrazione clandestina ed il terrorismo.
Gli USA di Obama spalleggiano questa Unione Europea.
La gente lo sta capendo.
Fatti come la Brexit e la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane lo dimostrano.
La gente è stufa di questo sistema.
Forse, invece di stracciarsi le vesti per il fatto che ci sia diseguaglianza, questi "signori della bandiera rossa" e questi europeisti acritici farebbero bene a fare solo una cosa: tacere.
Per loro, il silenzio è dignità, poiché ogni parola che dicono è una condanna per loro.
Dovrebbero solo tacere perché questa situazione è stata causata anche da loro.
Cordiali saluti.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.