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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 10 gennaio 2017

Caro Papa Francesco, perché non ha citato le vittime israeliane? Lettera aperta

Santità,

leggo sul giornale in lingua francese "Le Monde Juif" che,  durante il saluto al corpo diplomatico presso la Santa Sede,  lei ha citato le vittime di tutti gli attentati terroristici, tranne che gli israeliani.
Ora, io sono un cattolico praticante e mi riconosco in pieno in Santa Romana Chiesa e nel suo primato ma sul piano politico ed ideologico tra me e lei vi è un abisso.
Per esempio, a Cuba, lei disse messa di fronte alla gigantografia di Che Guevara, un nemico di Santa Romana Chiesa.
Io disprezzo quello che fece quel personaggio e piuttosto che dire messa di fronte alla di lui gigantografia, al suo posto, io avrei preferito andare in Inghilterra a pregare di fronte alla tomba del re Carlo I Stuart, uno che venne decapitato anche perché era amico della nostra Chiesa, anche se era anglicano.
Il 30 gennaio, io lo commemorerò. Non fu certo un "povero" (infatti, era un monarca) ma fu grande uomo. La grandezza di un uomo si vede dal cuore e non dal portafoglio.
Detto questo, io non posso fare altro che criticare, su pur rispettosamente, debbo criticare questa sua omissione riguardo ad Israele.
La mia coscienza me lo impone. La mia coscienza mi impone di fare questa osservazione.
I morti israeliani valgono meno di quelli arabi o di altra nazionalità?
I morti israeliani hanno qualche colpa?
A me non sembra.
Io penso che i morti israeliani valgano esattamente come gli altri e che Israele non abbia nessuna colpa agli occhi del mondo.
Anzi, ricordo che Israele difende anche i nostri correligionari cristiani in Terra Santa.
Se oggi noi cristiani possiamo pregare al Cenacolo di Gerusalemme, il merito fu degli Israeliani, che lo tolsero ai musulmani, i quali se lo presero nel 1551, per farne una moschea.
Dal 1551, noi non potemmo più pregare in quel luogo a noi santo.
Con Israele, noi abbiamo un grossissimo debito.
Dobbiamo riconoscere ciò e fare tutto il necessario per garantire allo Stato ebraico amicizia e solidarietà.
Se non facessimo ciò. altro non potremmo fare che vergognarci e dirci anche meno degni di essere definiti cristiani.
Cordiali saluti.





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Ringrazio un caro amico di questa foto.