certu 'na historia cà ju sintìu...
accussì...da la terra mantuana...
cù 'n di Virona locu stesi...
cà puru nun fu luntana...
cuntru la Granni Cresia si mittìu...
di raggia cuntru San Petru lu diavulu...
cun d'ugnu botta ma nenti potti...
et unu segnu ancora staci...cà havi hodie puru l'omu dû seculu.
Italiano:
Come narrar a voi voglio...
certo una storia che io sentii...
così...dalla terra mantovana...
che in di Verona luogo stette...
che pur non fu lontana...
contro la Grande Chiesa si mise...
d'ira contro San Pietro il diavolo...
con d'unghia botta ma nulla poté...
ed un segno ancora sta...che ha oggi pur l'uomo del secolo.
In questa poesia parlo di un edificio non lontano da dove abito.
Nel territorio comunale di Gazzo Veronese (in Provincia di Verona, ma non lontano dalla Provincia di Mantova, in cui abito) vi è la frazione di San Pietro in Valle.
Da Roncoferraro (ove abito) non è distante.
Mi basta passare Villimpenta o Sustinente per raggiungerlo.
In quel posto vi è una chiesa romanica dedicata a San Pietro.
Essa è la chiesa di San Pietro in Monastero ed è ciò che resta di un lascito dei Longobardi (VI-IX secolo) all'Abbazia di San Zeno a Verona. Nel dialetto locale, la chiesa è chiamata Céson.
L'esterno è decorato con marmi provenienti da edifici di epoca romana.
In particolare, vi è una stele funeraria nella parte inferiore dello stipite del portale.
Questa stele presenta due graffi.
Secondo una leggenda, il diavolo tentò di abbattere la chiesa con un'unghiata ma non vi riuscì e fu vinto.
Come disse Gesù di San Pietro, nel Vangelo secondo Matteo, capitolo 16, versetti 18-19:
""E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. 19 A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli"".
Chi è capace di intendere, intenda!
Cordiali saluti.
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