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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 14 settembre 2015

Sento puzza di eresia!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "Enzo Bianchi, l'«umanista ateo» getta la maschera".
Dell'articolo (scritto da Antonio Livi) è interessante questo pezzo:


"L'’intervista apparsa su la Repubblica il 9 settembre scorso sarebbe ripetitiva e insignificante se non fosse anche il riassunto del vasto progetto politico-religioso di Enzo Bianchi ("La Chiesa del futuro", a cura di Silvia Ronchey, il cui testo è stato tolto dal sito del Monastero di Bose e di Repubblica, ndr). Il “piccolo riformatore” piemontese ha affisso le sue “tesi” alla porta, non di una chiesetta della Germania cinquecentesca ma di un quotidiano romano la cui sede è a pochi passi dalla basilica di San Pietro. 


Tutto è chiaramente simbolico: il giornale che lo intervista proprio perché parli male del cristianesimo e bene dell’islam (le domande sembrano proprio redatte da chi deve rispondere) è lo stesso giornale dove il suo fondatore, Eugenio Scalfari, ha lodato papa Francesco per avergli dato ragione in tutto, e in particolare sul rifiuto di Dio come creatore del mondo e come autore della legge morale naturale. Erano altri tempi quando La Repubblica usciva con un articolo in prima pagina intitolato «Il Papa contro le donne» (si trattava di una delle reiterate condanne dell’aborto da parte di san Giovanni Paolo II). Quel papa era da criticare ferocemente, e con lui tutta la tradizione dogmatica e morale della Chiesa cattolica. Il papa attuale invece va elogiato perché – dice esplicitamente Scalfari e dice implicitamente anche Bianchi – ha iniziato un’opera di demolizione della Chiesa come depositaria della verità rivelata da Cristo, per trasformarla in uno dei tanti movimenti “spirituali” che contribuiscono al “nuovo ordine mondiale”, che mira all’annullamento delle differenze tra le religioni e ultimamente all’annullamento della religione stessa.

Perché questo progetto mondialista si presenta talvolta come espressione del più genuino senso religioso, ma i suoi presupposti sono sempre quelli dell’umanesimo ateo. Lo scrissi nel 2012 a proposito della riduzione che Bianchi fa di Cristo a semplice modello di umanità, e lo ho ripetuto a proposito della riduzione che il cardinale Kasper fa dell’Eucaristia a mero strumento rituale dell’identificazione dei fedeli nella comunità. Ora, nel cosiddetto monastero di Bose, Bianchi ha chiamato proprio il suo maestro Kasper a parlare dell’ecumenismo, inteso logicamente come attività politico-culturale con la quale la Chiesa cattolica dovrebbe dissolversi in un’indifferenziata religiosità umanistica. E alla vigilia del convegno, Bianchi illustra alla compiacente e compiaciuta giornalista di Repubblica i criteri fondamentali del suo progetto etico-politico, che passa dalla critica di ogni dottrina e di ogni prassi della Chiesa cattolica che non siano omologabili all’ecumenismo inteso come indifferentismo religioso.

La prima critica di Bianchi colpisce la cristianità del quarto e quinto secolo: «Quando con Teodosio il cristianesimo è diventato religione dello stato imperiale la furia dei monaci – lo dico con dolore, mi strappa il cuore – ha distrutto i templi pagani, fatto uno scempio di opere d'arte non diverso da quello dell'Is, ma ben più vasto. È il motivo per cui san Basilio non ha mai usato nei suoi scritti la parola "monaco": designava integralisti violenti, i talebani del momento. Guardando i secoli mi permetto di dire, pur con tutte le differenze: vediamo che altri rifanno a noi quello che abbiamo fatto». Poi fa continuare il discorso all’ignara giornalista: «Come ad Alessandria d'Egitto, quando fu distrutto il Serapeo e i parabolani del vescovo Cirillo assassinarono Ipazia. Nel "Libro dei testimoni", lo straordinario martirologio ecumenico di Bose, questa martire pagana potrebbe trovare posto?». Ecco la scontata risposta di Bianchi alla non-domanda della giornalista di Repubblica: «Sì, come tutti coloro che – da Buddha a Savonarola, da Rumi a Gandhi – in qualunque religione o anche all'esterno hanno perseverato in una posizione di umanità»
.".

Cercare il dialogo con gli altri cristiani (ortodossi, protestanti ed anglicani) è giusto.
Il Vangelo condanna le divisioni tra noi cristiani, che sono uno scandalo.
Tuttavia, la Chiesa cattolica non può arrivare a stravolgere sé stessa, cosa che si propongono di fare coloro che la pensano come padre Enzo Bianchi, priore del monastero di Bose.
Per esempio, la Chiesa cattolica (quella che conosco io e a cui io sono fedele) dà importanza al culto della Vergine Maria, al culto dei Santi, all'Eucaristia e al matrimonio indissolubile, su cui il priore del monastero di Bose ha posto la sua critica.
Anzi, padre Bianchi ha attaccato questo cose.
La Chiesa cattolica (quella che conosco io) salvò la cultura classica nel periodo invasioni barbariche grazie a quei monaci , di cui ha parlato (in senso dispregiativo, visto che li ha definiti "furiosi") la critica di padre Bianchi.
Queste parole mi suonano come eretiche.
Arrivare a paragonare quei monaci che (contrariamente a quello che ha scritto padre Enzo Bianchi) salvarono la nostra cultura all'Is mi sembra un insulto alla Chiesa.
E' cosa grave il fatto che questo insulto provenga da un uomo di Chiesa.
La Chiesa di padre Bianchi non è la mia!
Dialogare non significa rinnegare la proprie idee.
La Chiesa di certi personaggi (non la Chiesa cattolica) abiura le sue idee "in nome del dialogo".
Cordiali saluti.





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