Cari amici ed amiche,
mi piace anche la letteratura.
Tra le signore c'è il "tormentone" de "Il Segreto", una nota soap opera spagnola che qui in Italia ha avuto un largo successo.
Senza offesa, le signore mi hanno fatto una testa quanto un pallone con quella soap opera.
Però, io sono anche una persona curiosa e mi piace fare analisi di vari personaggi e paragonarli con quelli di romanzi di alta letteratura.
Mi è capitato sotto gli occhi uno dei personaggi, un tale Olmo Mesia, il quale è impersonato dall'attore (ovviamente, spagnolo) Iago Garcia (nella foto).
Già il nome dell'attore è molto shakespeariano. Mi fa venire in mente l'"onesto Iago" della tragedia di Otello.
In realtà, l'"onesto Iago" della tragedia di William Shakespeare (1564-1616) è un personaggio infido, che alla fine conduce Otello ad uccidere la moglie Desdemona e a suicidarsi a sua volta.
Qualche opera di Shakespeare l'ho studiata.
Quindi, Iago Garcia porta un nome "ingombrante".
Certamente, a differenza del suo "omonimo" dell'opera di Shakespeare sarà una brava persona.
Ora, ho analizzato la storia del personaggio in questione.
Per analizzarlo, ho studiato la trama della soap.
Olmo Mesia è un uomo ricco che all'inizio mostra tutto il peggio di sé.
Egli si è mostrato un uomo avido di denaro e di potere, un vero spregiudicato.
Egli si è mostrato pronto a fare ogni bassezza, arrivando persino all'omicidio.
Ha ucciso la madre della protagonista Pepa e Juan, l'uomo della donna di cui egli era follemente innamorato, Soledad Castro, figlia della perfida e potente donna Francisca Montenegro.
Egli ha ucciso anche la madre di Fernando, il suo figlio naturale, il quale diventerà un delinquente come lui.
Proprio Fernando, però, sarà quello che lo farà arrestare.
In seguito, per avere l'eredità, Fernando tenta di ucciderlo in carcere ma non vi riesce.
In compenso, Olmo perde la memoria e qui subisce una metamorfosi.
Da uomo spietato e crudele, Olmo diventa buono.
Decide di aprire una fondazione benefica e diventa amico di Terence Wilder, un afroamericano che è diventato il marito di Soledad.
Per questo, egli viene scarcerato.
Nel frattempo, naufraga il matrimonio tra suo figlio Fernando e Maria, la figlioccia di donna Francisca.
I due si erano sposati senza amore ed ella era innamorata di un tale Gonzalo, il figlio di Pepa.
Per sposarla, Fernando è arrivato a violentare Maria.
Alla fine, però, Fernando ha dovuto cedere ed andarsene.
Con l'aiuto di alcuni sgherri, però, donna Francisca fa sparire Fernando.
Maria va convivere con Gonzalo e quando Olmo scopre la presunta morte del figlio e (preso dalla collera) e potrebbe incattivirsi nei confronti dei due.
Tuttavia, succede un'altra cosa.
Olmo scopre che Terence non è un uomo onesto e vuole fermarlo.
I due arrivano allo scontro di fronte a Soledad e, temendo di essere tornato cattivo, Olmo si spara è muore.
Io ho analizzato il personaggio e, a mio giudizio, Olmo sembra un po' uno di quei personaggi che potrebbero stare in opere letterarie come quelle di Fedor Dostoevskij (1821-1881), Franz Kafka (1883-1924) e l'autore senese Federigo Tozzi (1883-1920).
Olmo Mesia può essere paragonato a Rodion Romanovic Raskolnikov, protagonista di "Delitto e castigo" di Dostoevskij (con cui ha in comune certi tratti) o a Giulio Gambi, uno dei tra fratelli protagonisti di "Tre croci" di Tozzi.
Nel romanzo dello scrittore senese, anche Giulio Gambi si è suicidato, perché ha temuto di avere disonorato la famiglia, per il fatto che egli abbia depositato una cambiale falsa.
Il romando di Tozzi "Tre croci" è quello in cui si nota in modo più esplicito la morale cristiana, anche se Giulio (quello che è considerato il "più buono" dei tre fratelli) ha scelto la via anticristiana del suicidio per fare quel "sacrificio" atto a salvare l'onore della famiglia e a riscattarla.
Il tema del sacrificio è ricorrente nei romanzi di Tozzi.
Il mio romanzo preferito di questo autore è "Il Podere" che finisce con la morte del protagonista Remigio Selmi, dopo che ha ebbe avuto a che fare con un padre, con il quale egli aveva un rapporto di amore-odio e che muore lasciandogli il podere ed i debiti, la matrigna Luigia, l'amante del padre Giulia, la causa in tribunale intentata da quest'ultima, gli avvocati, i nemici del padre, come il sensale Chiocciolino (il quale gli brucia il mucchio di grano) ed i problemi con gli assalariati, tra i quali vi è il suo assassino, il cupo Berto.
Nei romanzi di Tozzi è ricorrente anche il rapporto tormentato tra padre e figlio, com'è un rapporto tormentato quello tra Olmo e Fernando.
Il tema è presente anche nei romanzi di Kafka, come "La metamorfosi", un romanzo in cui il protagonista Gregor Samsa si sveglia trasformato in un insetto ed il padre e la sua famiglia decidono di trattarlo come un reietto, fino alla sua morte.
Anche altri autori trattarono il tema.
Pensiamo ad Italo Svevo (1861-1928) con "La coscienza di Zeno".
Secondo me, gli autori de "Il Segreto" avranno letto qualcuna di queste opere.
Cordiali saluti.
Fonte: sito "Leonardo Community"
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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