leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Storico discorso di Papa Francesco davanti ai parlamentari Usa".
Davanti al Congresso degli Stati Uniti d'America (nel Campidoglio di Washington) Papa Francesco ha pronunciato il suo storico discorso.
Ora, a mio modo di vedere, questo discorso ha luci ed ombre.
Che i più deboli debbano essere aiutati e protetti è cosa ovvia.
Un Papa che non parla di carità non fa di certo il proprio mestiere.
Che la pena di morte sia da abolire è cosa altrettanto ovvia.
Il fatto che ci sia la pena di morte non significa che ci sia più giustizia.
Su alcuni punti, però, il discorso deve essere discusso.
Per esempio, il Papa continua a battere il tasto dell'immigrazione.
Io penso che si debbano distinguere i profughi dagli immigrati clandestini.
I primi debbono essere accolti, i secondi non possono essere accolti.
Inoltre, per combattere il fondamentalismo islamico non serve solo la libertà ma anche la rivalutazione delle proprie radici culturali.
Ergo, Stati Uniti, America del Sud ed Europa sono formate tutte sulle tradizioni giudaico-cristiane.
Questo concetto deve essere rivalutato.
Cordiali saluti.
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