dal gruppo su Facebook del Comitato "Roncoferraro: la parola ai cittadini", ho preso questa foto di questo ritaglio de "La Gazzetta di Mantova".
Esso mostra una lettera al direttore che parla di un eventuale nuovo accordo tra i Comuni di Roncoferraro, Sustinente, Serravalle a Po ed Ostiglia, dopo che il Comune Roncoferraro è uscito dall'Unione Mincio-Po, un'unione intercomunale che era stata fatta con gli altri tre Comuni.
Inoltre, leggendo i vari giornali si è saputo di una riunione in cui avevano partecipato dei dirigenti locali che (secondo quanto riportato dalla lettera) sarebbero "eredi del vecchio Partito Comunista Italiano", quindi del Partito Democratico.
Da quello che ho capito, questo possibile accordo sarebbe stato collegato all'incontro in questione.
Nella lettera si lamenta il fatto che certe decisioni siano prese tra gente di partito e non tra amministrazioni.
Ora, questa non è una novità.
Basti guardare quello che accade a livello nazionale in cui tutte le decisioni pregnanti della politica nazionale vengono prese nella direzione nazionale del Partito Democratico, prima che in Parlamento.
Più che una repubblica occidentale sembriamo un Paese del "COMECON".
Quindi, ce l'hanno per vizio.
Io, però, non vorrei che si riproponesse a noi roncoferraresi l'Unione Mincio-Po, prima come semplice accordo e poi come progetto di unione vera e propria, un progetto che già la maggioranza di noi ha bocciato.
Proprio perché alla maggioranza di noi roncoferraresi il progetto dell'Unione Mincio-Po non è piaciuto, l'amministrazione comunale di Roncoferraro ha annunciato l'uscita del Comune da quell'unione.
Cordiali saluti.
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